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NEW YORK 9 settembre 2015 – Quattordici anni dopo gli eventi dell’ 11-9 che hanno cambiato il mondo, nuove prove che contestano la versione ufficiale vengono evidenziate da un comitato di 23 ricercatori ed esperti internazionali.

Oggi’, il “Comitato del Consenso sull’11/9” rende pubblici due nuovi punti di consenso che dimostrano una conoscenza anticipata degli attentati da parte degli organi di governo US.

Il primo punto di consenso tratta di “Able Danger”, il nome in codice per un’operazione di Intelligence di alto livello montata dai generali Hugh Shelton e Peter Schoomaker, comandanti supremi del Dipartimento delle operazioni speciali (SOCOM) della Difesa.

Able Danger aveva scoperto che l’uomo identificato come Mohamed Atta si trovava sul territorio degli Stati-Uniti fin dal gennaio-febbraio 2000, cioe’ 18 mesi prima degli attentati, mentre la versione ufficiale data il suo arrivo al giugno 2000.

Gli ufficiali hanno anche affermato che i servizi segreti non sapevano che Mohamed Atta fosse nel paese prima del 11-9, mentre una ramo essenziale dei servizi segreti statunitensi sapeva perfettamente che era negli USA da gennaio-febbraio 2000.

Malgrado questo, Able Danger e’ stata costantemente ignorata dai responsabili del governo prima degli attentati; la Commissione sul 11-9 non parla di questi elementi nel suo rapporto; e l’Ispettore generale della Difesa ha messo nel cassetto l’intera faccenda.

Louis Freeh, ex-direttore dell’FBI, definisce “stupefacente” l’affermazione della Commissione sul 11-9, la quale aveva definito queste circostanze come “storicamente insignificanti”.

Il secondo punto di consenso evidenzia il fatto che l’attacco contro il Pentagono era atteso in certi ambienti. Diverse esercitazioni militari coinvolgevano aerei che avrebbero dovuto schiantarsi contro il Pentagono, il che mostra che questo tipo di attacco non fosse affatto inatteso.

Inoltre, esistono rapporti pubblicati da diversi giornali, che fanno riferimento a numerose fonti dei servizi di sicurezza che avvertivano alti ufficiali del Pentagono e altri funzionari affinché non volassero esattamente in quel giorno 11 Settembre.

La mattina dell’11-9 il segretario della Difesa Donald Rumsfeld predisse un attacco al Pentagono. Mentre guardava le notizie dei media da New York avrebbe detto: “Credetemi , non è ancora finita. Un altro attacco è in arrivo e potremmo essere noi.”

Nel frattempo, pochi minuti dopo l’attacco e in “condizioni di traffico estremamente congestionate” l’ FBI sarebbe riuscito a confiscare registrazioni delle videocamere di sicurezza di diverse postazioni sovrastanti la sezione del Pentagono appena colpita.

Il corrispondente NBC dal Pentagono, Jim Miklaszewski, era stato avvisato da un ufficiale dei servizi segreti militari che avrebbe detto: “Se fossi in voi starei lontano dall’anello E (quello esterno del Pentagono, in cui si trovava l’ufficio della NBC) per tutto il giorno, perché siamo noi i prossimi.”

Ricordiamo che diversi punti pubblicati in precedenza da “Consensus 9/11” in merito alla conoscenza anticipata degli avvenimenti includono : il crollo del WTC 7, le prove di abuso di informazioni privilegiate, e il ruolo del Vice Presidente Dick Cheney e quello del sindaco di New York, Rudy Giuliani.

Il Comitato utilizza lo stesso metodo usato in medicina per ottenere dichiarazioni di consenso su argomenti specifici partendo dalle migliori prove disponibili. Durante questo procedimento di elaborazione, composto di 3 cicli di revisione e di feedback, gli esperti convenuti sono all’oscuro dei pareri degli altri.

In quattro anni, il Comitato del 9/11 Consensus ha pubblicato un totale di 46 Punti di prova che contraddicono la  storia ufficiale.

Fonte: 9/11 Consensus Panel   @consensus911
Contatto: www.consensus911.org/it/contatti-media/
E-mail: consensus911@gmail.com

 

Punto MC-Intro: Punto generale sui leader politici e militari l’11/9

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(Nota: I riferimenti che supportano questo punto generale si trovano nelle pagine relative ai punti indicati più sotto).

Introduzione

Uno dei fatti più notevoli dell’11/9 è che i resoconti ufficiali sulle attività dei sei alti dirigenti militari e politici con un ruolo di centrale importanza l’11/9 – ruoli che li mettevano in posizione da poter influenzare il risultato degli eventi critici di quel giorno – sono contraddette da prove che suggeriscono che ciascuna di queste storie sia falsa, o per lo meno molto dubbia.

Il presidente George W. Bush (Punti MC-1, MC-2) ** Traduzione in corso **

La mattina del 11/9, il presidente George W. Bush stava visitando una scuola elementare a Sarasota, in Florida. Quando si è capito che i dirottatori stessero puntando su target di “alto valore rappresentativo,” il capo dei Servizi Segreti ha comunque consentito al Presidente Bush di restare nella scuola per altri 30 minuti, e di rivolgersi alla nazione in televisione, facendo così sapere a tutti che il presidente fosse ancora lì.

Il Secret Service è responsabile della protezione del presidente. Una delle domande ancora senza risposta, come scrive il St. Petersburg Times, e’ la seguente: “perché il Secret Service non ha immediatamente trasferito Bush in un luogo sicuro?” Il comitato dei familiari delle vittime del 11/9 ha chiesto: “Perché il presidente Bush è stato autorizzato dai Servizi Segreti a rimanere nella scuola elementare di Sarasota?”

Il rapporto della Commissione 11/9 ha vagamente detto: “Il Secret Service ci ha detto che non vedeva l’ora di portare il presidente Bush in un luogo sicuro, ma non ha ritenuto indispensabile che si precipitasse fuori dalla classe.”

Questa violazione dei protocolli suggerisce – senza provarlo – che il Secret Service, ad un certo livello, sapesse che il presidente non era in pericolo.

La Casa Bianca inoltre, durante la settimana del primo anniversario degli attacchi, ha descritto in modo incorretto la visita di Bush alla scuola, ed ha dovuto correggersi, dopo l’uscita del video di quell’evento.

Il vice presidente Dick Cheney (Punti MC-3 e MC-4)

Secondo la Commissione 11 settembre, il vice presidente Dick Cheney entrò nel PEOC (Presidential Center Emergency Operations) – dove ha organizato la risposta del governo agli attacchi – “solo entro le ore 10”, e cioè dopo l’attacco al Pentagono.

Tuttavia, un certo numero di testimoni –tra cui il il ministro dei Trasporti, Norman Mineta, il fotografo la Casa Bianca, David Bohrer, e lo stesso Dick Cheney (durante la trasmissione Meet the Press) – hanno riferito che Cheney fosse nel PEOC già prima dell’attacco al Pentagono. La testimonianza più importante rimane quella di Norman Mineta, secondo la quale Cheney ha risposto alla domanda di un giovane ufficiale, che gli chiedeva, mentre l’aereo si avvicinava al Pentagono: “Gli ordini restano invariati” La risposta di Cheney indicava che gli ordini fossero sempre validi, e la loro migliore interpretazione è che fossero ordini per i caccia di “rimanere a terra” (stand-down order).

Il Segretario di Stato Donald Rumsfeld (Punto MC-5)

Secondo il Ministro della difesa Donald Rumsfeld e il rapporto della Commissione 11/9, Rumsfeld era nel suo ufficio e non sapeva nulla dell’attacco finché non sentì l’attacco contro il Pentagono.

Tuttavia, nel suo libro Against All Enemies, pubblicato nel 2004, diversi mesi dopo la pubblicazione del rapporto della Commissione 11/9, il coordinatore del controterrorismo Richard Clarke ha detto che Rumsfeld era nel centro di monitoraggio video che si trova nel centro di supporto gestionale al Pentagono, pochi minuti dopo il secondo attacco contro il WTC, e fino a quello contro il Pentagono. Robert Andrews, Vice Assistente del Segretario alla Difesa, ha detto intanto che subito dopo il secondo attacco contro le torri, Rumsfeld è entrato nel Centro di supporto della direzione per raggiungere Clarke al Centro di videosorveglianza.

Sembra dunque che i resoconti forniti dal Ministro della Difesa alla Commissione 11/9 siano falsi.

Il Generale Myers, in qualità di Capo di Stato Maggiore interarmi (Punto MC-6)

Secondo il rapporto della Commissione 11/9 e Richard Myers, in qualità di Capo di Stato Maggiore interarmi, Myers si trovava a Capitol Hill durante gli attacchi, e non ritornò al Pentagono prima che questo fosse colpito. Questa versione dei fatti è contraddetta da numerosi testimoni:

  • Nel suo libro “Against All Enemies”, pubblicato nel 2004 dal coordinatore antiterrorismo, Richard Clarke scrive che Myers, accompagnato dal segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, si e’presentato al centro di videosorveglianza verso le 9:10 – subito dopo il secondo attentato contro il WTC (9:03) – il che significa che Myers non potesse essere a Capitol Hill a quell’ora.
  • Thomas White, il Ministro delle Forze Armate ha detto che Myers partecipo’ ad una colazione di lavoro con Rumsfeld tra le 8:00 e le 8:46 (ora del primo impatto contro il WTC)
  • Nel libro pubblicato nel 2009 dal generale Hugh Shelton – che Myers sostituiva quella mattina – si legge che Myers era al Pentagono quando l’aereo lo ha colpito.

Pertanto, sembra che la storia raccontata da Myers alla Commissione 11/9 sia falsa.

Il Generale Hugh Shelton, presidente del Joint Chiefs of Staff (Punto MC-7)

Il Generale Hugh Shelton, capo del Joint Chiefs of Staff, ha detto che la mattina dell’11 settembre era a bordo di un aereo – nominato il Spreckled Trout – in rotta verso l’Europa. Quando ha sentito la notizia dell’attacco contro il Pentagono, ha chiesto all’equipaggio di tornare al Pentagono. Secondo Shelton, furono quasi subito autorizzati a tornare negli Stati Uniti, ed atterrarono alla Andrews Air Force Base intorno a mezzogiorno, per poi avviarsi subito al Pentagono.

Tuttavia, il fatto che Shelton sia tornato al Pentagono poco prima di mezzogiorno è smentito da piu fatti :

  • Il navigatore del velivolo Spreckled Trout avrebbe dichiarato che l’aereo, non avendo ricevuto rapidamente il permesso [di ritornare indietro] ha dovuto effettuare giri di attesa sulla Groenlandia (per 2 ore) e poi altri giri sopra il Canada.
  • La traiettoria di volo indica che il Spreckled Troutsia atterrato alla base di Andrews alle 16:40.
  • Un assistente militare che viaggiava con Shelton ha detto che si sono trasferiti dalla Base Andrews al Pentagono in macchina “più avanti nel pomeriggio.”
  • Il Generale Myers ha detto Shelton e’ arrivato al Pentagono alle 17:40, ed era “di ritorno da un volo cancellato verso l’Europa.”
Il Generale di brigata Montague Winfield (Punto MC-8)

Per due anni, si è ipotizzato – ed è stato riferito alla televisione – che il generale di brigata Montague Winfield, vice direttore delle operazioni presso il Comando Centro Militare Nazionale (NMCC) fosse al suo posto la mattina del 11 settembre.

Ma nel luglio 2003, la Commissione 11/9 ha saputo che tra le 8:00 e circa le 10:00 di quella mattina, Winfield è stato sostituito – a sua richiesta, giustificando che doveva partecipare ad una riunione di valutazione degli Ufficiali dell’Aeronautica Militare – dal capitano della Marina Charles Joseph “Joe” Leidig, che era stato [solo] da due mesi assistente al Centro di Comando delle operazioni, e aveva ottenuto la sua qualifica nel mese di agosto per poter sostituire Winfield, se necessario.
Ma questa storia solleva molte domande scomode, tra cui:

  • Perché il Generale di brigata Winfield si e’ presentato alle trasmissioni di CNN e ABC nel 2002 come vicedirettore delle operazioni il 11 settembre 2001?
  • Perché il Generale di brigata Winfield non e’ stato richiamato al NMCC dopo il secondo attentato contro il WTC (che dimostrava chiaramente che l’America fosse sotto attacco) ?
  • Perché il Generale Richard Myers, che agiva in qualità di capo di stato maggiore [l’11/9], nelle sue memorie pubblicate nel 2009, descrive Winfield come l’ufficiale di servizio incaricato del NMCC durante la mattina dell’11 settembre?

Queste domande che rimangono senza risposta suggeriscono che l’affermazione secondo la quale Leidig e non Winfield fosse al posto di direttore delle operazioni al NMCC durante gli attacchi del 11/9 sia falsa – anche se in questo caso non si capisce perché il Pentagono e la Commissione 11/9 avrebbero fatto questa dichiarazione.

Conclusioni
Queste sei vicende sono diverse: due riguardano persone – Bush e Shelton – che erano in viaggio, mentre le altre quattro riguardano uomini che si trovavano a Washington. Ma tutte e sei hanno due cose in comune:

  • I sei uomini occupavano posizioni da cui potevano influenzare il corso degli attacchi del 11/9.
  • La Commissione 11/9 ha fornito per ciascuna di questo persone una versione dei fatti che viene contraddetta da una notevole quantità di elementi.

Queste sei vicende mostrano quindi una cosa notevole: è evidente che la Commissione 11/9 abbia fornito una versione falsa sulle azioni di sei alti dirigenti che occupavano posizioni che gli permettevano di influenzare il corso degli attentati del 11/9.

Questi elementi stupefacenti mostrano chiaramente la necessità di una nuova inchiesta sul ruolo di ciascun membro chiave del governo e dell’esercito l’11 settembre 2001.

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Punto MC-6: Le attività del generale Richard Myers
Punto MC-6: durante gli attacchi dell’11 settembre

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Introduzione

L’11 settembre 2001, il generale Richard B. Myers, vice presidente del “Joint Chiefs of Staff” (JCS), divenne il presidente in carica, perchè il presidente JCS, il generale Hugh H. Shelton, stava volando ad una riunione della NATO a Budapest. [1] Una versione delle attività di Myers durante la mattina dell’11 settembre è stata fornita dal Report della Commissione 11 settembre e da Myers stesso. Ma alcune caratteristiche di questa versione sollevano degli interrogativi.

La versione ufficiale
Il General Myers non era al Pentagono durante gli attacchi, si trovava a Capitol Hill con il senatore Max Cleland per discutere dell’udienza in arrivo a conferma di Myers di essere il nuovo presidente del “Joint Chiefs of Staff”. [2] Il senatore Cleland ha confermato che il loro incontro ebbe luogo. [3]

Mentre Myers stava aspettando nell’ufficio esterno di Cleland, un servizio televisivo gli diede l’impressione che il World Trade Center fosse stato colpito da “un piccolo aereo o qualcosa del genere”, così lui e Cleland proseguirono con la loro riunione. [4] Ben presto, avendo appreso da un membro dello staff dello schianto nella seconda torre, conclusero la loro riunione. Tornando in un un’ufficio esteriore, appresero dalla TV che nel WTC era scoppiato un incendio. [5]

Guardando l’approfondimento TV, Myers ricevette una chiamata dal suo assistente militare, il generale Ralph Eberhart, il comandante del NORAD, gli disse che stava lavorando con la FAA per far atterrare tutti gli aerei. Myers ha poi ricevuto una chiamata dal suo assistente esecutivo, che gli disse che un grande dirottamento sembrava essere in corso e si raccomandò che Myers “tornasse al Pentagono al più presto”. [6] “Non appena siamo andati via da Capitol Hill”, [7] Myers scrive, “il Pentagono fu colpito … [p]rima di aver imboccato la 14th Street Bridge”. [8]

Alle 9:46, lo staff del NORAD “riferirì che essi stavano ancora cercando di trovare il segretario Rumsfeld ed il vice presidente Myers”. Il generale Myers ritornò al Centro Nazionale Militare di Comando (NMCC) “poco prima delle 10:00”, in cui è entrato a far parte della conferenza sulle minacce aeree NMCC [9] – che era iniziato senza di lui alle 9:37. [10]

Il generale Myers, di conseguenza, non si trovava al Pentagono durante gli attacchi a WTC e Pentagono. Per quanto riguarda il dirottamento del volo United 93 (che la Commissione 11 settembre affermò essersi schiantato a Shanksville PA), Myers non poteva aver ordinato ai caccia di abbatterlo, perchè “[b]y nel momento in cui i militari appresero del volo, esso si schiantò”. [11]

Le prove migliori

Domande sull’accuratezza della versione fornita dal Report della Commissione 11 settembre (2004), insieme a Myers nel 2004 negli anni seguenti, vengono sollevate da:

  • Contraddizioni con la versione fornita dal coordinatore del contro-terrorismo Richard Clarke, dal vice segretario della difesa Paul Wolfowitz, dal capitano della marina Charles Joseph Leidig, dal generale Hugh Shelton, e dal segretario dell’esercito Thomas White;
  • Incongruenze con la versione che ha fornito Myers nel 2001;
  • Implausibilità.

 

A. Contraddizioni

  1. La versione ufficiale sulle attività del generale Myers durante gli attacchi contraddicono la versione del libro del coordinatore del contro-terrorismo Richard Clarke, Against All Enemies, 2004 [12] apparso diversi mesi prima la pubblicazione del Report della Commissione 11 settembre e che descrive di come Myers si trovasse al Pentagono durante gli attacchi. Descrivendo l’inizio della videoconferenza della Casa Bianca, che suggerisce che il suo racconto iniziò approssimativamente alle 9:10, [13] Clarke scrisse:
    “Non appena entrai nel centro video … Ho potuto vedere la gente che correva in studio dappertutto in città: Donald Rumsfeld alla difesa e George Tenet alla CIA … ”

    “Il generale dell’air force 4 stelle Dick Myers è stato scelto per presiedere la Joint Chiefs, Hugh Shelton si trovava sopra l’Altlantico.” [14]

    Poco prima delle 9:28, Clarke riferì di aver avuto questo scambio con Myers:

    [Clarke:] “JCS [Joint Chiefs of Staff], JCS. Presumo che il NORAD abbia allertato i caccia e AWACS. quanti? dove?”

    [Myers:] “Non è una bella immagine Dick. … Siamo nel bel mezzo della Vigilant Warrior, un’esercitazione del NORAD, ma … Otis ha lanciato due uccelli verso New York. Langley sta cercando di ottenerne due adesso … ”

    [Clarke:] “Okay, quanto arriva il CAP [15] sopra D.C.? … ”

    [Myers:] “Il più velocemente possibile. Quindici minuti?” Myers chiese, guardando i generali ed i colonnelli che lo circondavano. Erano le 9:28. [16]

    Pertanto, la versione di Clarke – che nel Report della Commissione 11 settembre non fu menzionata e nemmeno nel libro di Myers del 2009, Eyes on the Horizon – fu contraddetta dalla versione data da Myers alla Commissione 11 settembre.

  2. La versione ufficiale sulle attività di Myers fu anche contraddetta dalle dichiarazioni fatte nel 2002 da Paul Wolfowitz, il vice segretario alla difesa, per quanto riguarda due punti:
    1. In un’intervista condotta da Alfred Goldberg (che sarebbe poi diventato il primo autore di Pentagon 9/11, un importante studio pubblicato nel 2007 [17]), Wolfowitz ha fornito informazioni che contraddicono Myers ed il Report della Commissione 11 settembre, sul fatto che Myers è stato lontano dal Pentagono fino a che non è ritornato “poco prima delle 10:00”:
      • Wolfowitz disse che dopo l’attacco al Pentagono, a lui ed a altri fu detto di andare fuori dall’edificio, ma che avevano il permesso di tornare indietro in “meno di dieci minuti” – il che significa, che se il Pentagono fu attaccato alle 9:38, si riferiva a tornare indietro per le 9:50 circa.
      • Wolfowitz riferì: “Siamo andati nel NMCC, dove si trovava il segretario ed il generale Myers. Il Generale Shelton si trovava in Europa.”
      • Wolfowitz in seguito disse: “Abbiamo proseguito con le discussioni in videoconferenza sicura. Un problema era il da farsi sull’aereo in Pennsylvania, prendere ordini per intercettarlo con i caccia, ed il Segretario ha ottenuto l’approvazione dal Presidente per abbatterlo.” [18]

      Questa relazione di Wolfowitz, quindi, contraddice le affermazioni del Report della Commissione 11 settembre per quanto (a) Myers non era al Pentagono quando l’edificio è stato attaccato e (b) i militari, guidati dal generale Myers, non erano stati informati sui problemi del volo United 93 prima che si schiantasse.

    2. Nel 2001, Wolfowitz – così come lo stesso Myers – contraddice l’affermazione su United 93, del Rapporto della Commissione 11 settembre- secondo cui l’esercito non sapeva che ci fosse qualcosa che non andava fino a che non si fosse schiantato.
      • Wolfowitz, rispondendo ad una domanda sulla PBS “NewsHour con Jim Lehrer”, ha dichiarato: “Abbiamo risposto terribilmente in fretta … e, infatti, stavamo già monitorando quell’aereo che si schiantò in Pennsylvania. Penso che sia stato l’eroismo dei passeggeri a bordo a farlo schiantare. Ma l’Air Force era in grado di farlo se avessimo dovuto. Wolfowitz”, [19]
      • Sempre nel 2001, Myers alla sua audizione di conferma disse: “Se la memoria non m’inganna … avevamo lanciato caccia sull’ [aereo] che alla fine si è schiantato in Pennsylvania … [W] e ne avevamo ottenuto qualcuno vicino ad esso, se ben ricordo.” [20]
    3. Una delle affermazioni da parte di Myers e del Report della Commissione 11 settembre che è stata contraddetta dall’intervista di Wolfowitz – secondo cui Myers non si trovava al Pentagono durante gli attacchi – è stata anche contraddetta in un documento della Commissione 11 settembre etichettato come “memorandum segreto per il Record ”. [21] Questo memorandum, che è stato datato a un anno prima del Report della Commissione 11 settembre, ha riportato le dichiarazioni fatte nel 2003 dalla Capitano della Marina Militare Charles Joseph “Joe” Leidig, che circa due mesi prima dell’11 settembre aveva assunto la funzione di vice Operations Command Center al NMCC. [22] Secondo questo documento:
      • Leidig ha detto che, la mattina dell’11 settembre, ha servito come Vice Direttore alle Operazioni del NMCC (DDO) al posto del generale di brigata Montague Winfield dalle ore 8:30 fino a che Winfield l’ha sollevato dall’incarico qualche tempo dopo le 10:00.
      • Durante una discussione sul volo Delta 1989, che si è verificata tra le 9:23 e le 09:26, [23] Leidig era “certo che il Vice Presidente [del Joint Chiefs of Staff] era nella stanza al momento. Egli [Leidig], guardandolo gli ha ricordato che: c’è una raccomandazione per evacuare la Torre Sears a Chicago. Ricordava al generale Meyers [sic] che era una buona idea.” [24]

      Secondo questo memorandum, dunque, il capitano Leidig sostiene la relazione di Wolfowitz secondo cui Myers era al Pentagono, non da qualche altra parte, poco prima dell’attacco al Pentagono.

    4. L’affermazione di Myers e della Commissione 11 settembre secondo cui non si trovava al NMCC fino a “poco prima delle 10:00”, e che quindi non c’era subito dopo l’attacco al Pentagono, è stata contraddetta dal funzionario che quel giorno lo stava sostituendo, il generale Hugh Shelton:
      • Nel libro di Shelton del 2009, che descrive ciò che è accaduto sull’aereo che lo avrebbe portato in Europa – ma che, dopo aver appreso dell’attacco al Pentagono, fece ritorno – scrisse: “Nel frattempo, Dick [Myers] era al telefono, e la prima relazione è stata che una bomba a mano fosse appena esplosa nel parcheggio del Pentagono. … Dal momento che la nostra connessione è stata crittografata, era in grado di darmi un rapporto completo sullo status dal NMCC.” [25]
      • Continuando la sua discussione con Myers, Shelton ha aggiunto: “Devo chiamare Ed Eberhart … al NORAD e fargli sapere che stiamo tornando su Speckled Trout, e che io lo considererei un favore personale se voleva fare in modo che il presidente ed il suo equipaggio non fossero abbattuti sulla via del ritorno ad Andrews.” Myers rispose: “Lo farò”. [26]
    5. Thomas White, il Segretario dell’Esercito, ha indicato che il generale Myers era stato ad una riunione del Pentagono per la colazione dalle 8:00 alle 08:46, quando il primo aereo colpì il World Trade Center (non nell’ufficio del senatore Cleland su Capitol Hill). [27]
      • White disse a Frontline: “Don Rumsfeld ha fatto colazione, e praticamente ognuno degli alti funzionari del Dipartimento della Difesa – capi servizio, il segretario, il vice, tutti, il presidente del Joint Chiefs of Staff. E non appena la colazione si è conclusa, il primo aereo aveva colpito il World Trade Center.” [28]
      • Con il termine “chairman of the Joint Chief of Staff”, White intendeva Myers, la delibera che fosse confermato presto come presidente, perché il generale Hugh Shelton, il presidente uscente, era in viaggio verso l’Europa. [29]

 

B. Inconsistenze

  1. La versione ufficiale su Myers era basata sul Report della Commissione 11 settembre e sulle dichiarazioni di Myers del 2004 e seguenti, affermazioni che contraddicono quelle che aveva fatto nel 2001:
    1. Storia ufficiale, 2004: Myers è venuto a conoscienza dell’attacco al Pentagono mentre veniva ricondotto al Pentagono. [30]

      13 Settembre, 2001: Myers è venuto a conoscienza dell’attacco mentre era ancora nell’ufficio del Senatore Cleland[31]

    2. Storia ufficiale, 2004: Mentre Myers stava per essere ricondotto al Pentagono, fu chiamato dal Generale Eberhart. [32]

      Ottobre 2001: Myers ha ricevuto la chiamata da Eberhart mentre era ancora nell’ufficio del Sen. Cleland. [33]

    3. Storia ufficiale, 2004: La chiamata di Eberhart a Myers arrivò prima che il Pentagono fosse colpito. [34]

      Ottobre, 2001: La chiamata di Eberhart arrivò dopo che il Pentagono fosse colpito. [35]

  2. La storia del Senatore Cleland contiene anche delle incongruenze:
    • All’audizione di conferma del 2001, Cleland disse a Myers: “E’ una buona cosa l’esser stati riuniti qui [a Capitol Hill] e non in una riunione al Pentagono, perchè al momento in cui lui ed io stavamo facendo la nostra visita … in quasi quel momento, il Pentagono veniva colpito.” [36]
    • Nel 2003, Cleland disse che proprio un momento dopo “Myers si precipitò fuori del [suo] ufficio e si diresse verso il Pentagono … il Pentagono è stato colpito” [37]

 

C. Implausibilità

  1. In un’intervista del 2001, Myers disse che mentre si stava incontrando con Cleland nel suo ufficio fu colpita la seconda torre, ma “[n]essuno ci aveva informato di ciò”. E ‘stato solo quando hanno finito il loro incontro e che sono venuti fuori dall’ufficio, disse Myers, che lui e Cleland realizzarono che “la seconda torre era stata colpita”. [38] E ‘stato “proprio in quel momento”, ha aggiunto Myers, che “qualcuno ha detto che il Pentagono è stato colpito” [39]– indicando così che l’incontro era durato fino a quasi le 9:37.
    • Ma l’idea che nessuno – né il segretario Cleland né chiunque al Pentagono o comunque in campo militare – l’avesse notificato (il facente funzione di Presidente del Joint Chiefs of Staff), quindi che non sapesse nulla del secondo attacco fino a poco prima che il Pentagono fosse colpito, non è plausibile.
    • Questa presa di coscienza ha probabilmente motivato la successiva versione della sua storia, secondo la quale una persona del personale presso la sede esterna disse a Myers e Cleland del secondo attacco al WTC subito dopo che si era verificato. [40]
  2. In un discorso del 2003, il senatore Cleland dichiarò: “Il primo aereo aveva già colpito il World Trade Center ed il Gen. Myers fermo al suo posto. Ci precipitammo in un ufficio attiguo non appena aver visto in TV il secondo aereo colpire la seconda torre. Il Gen. Myers si precipitò fuori dal mio ufficio, si diresse verso il Pentagono. In quel momento, il Pentagono fu colpito”. [41]
    • Sono passati circa 30 minuti tra questi due attacchi.
    • la versione di Cleland non è plausibile, perché suggeriva che vi fossero al massimo 10 minuti tra i due attacchi.
Conclusioni
Alla luce dei problemi di cui sopra –

  • Le contraddizioni tra la versione del 2004 da parte di Myers e della Commissione 11 settembre, da un lato, ed la versione di Richard Clarke, Paul Wolfowitz, il Capitano Leidig, il Generale Shelton, Thomas White, e, anche ciò che ha detto Myers nel 2001, dall’altro ;
  • Le incongruenze tra le storie precedenti e successive raccontate da Myers;
  • e le implausibili versioni di Myers e Cleland –

l’evidenza suggerisce che la versione ufficiale su Myers – secondo cui non era al Pentagono durante gli attacchi e che non avrebbe potuto essere coinvolto nella decisione di abbattere lo United 93 – è falsa, e tutto ciò dovrebbe essere ulteriormente approfondito.

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Note di riferimento per il punto MC-6
Generale Hugh Shelton, Ronald Levinson, e Malcolm McConnell, Without Hesitation: The Odyssey of an American Warrior (New York, St. Martin’s Press, 2010), 430, 433.
Richard B. Myers, Eyes on the Horizon: Serving on the Front Lines of National Security (New York: Threshold Editions, 2009), 7. Vedi anche “Intervista: Generale Richard B. Myers”, Radio Forze Armate e Servizi Televisivi, 17 ottobre 2001, e Il Report della Commissione 11 settembre, 463n199, citando un’intervista del 17 febbraio 2004.
Il Sen. Max Cleland disse: “Generale, è una buona cosa che … tu ed io ci siamo incontrati … quì [a Capitol Hill] e non al Pentagono.” Quotato su “Generale Myers Audizione di Conferma”, 13 Settembre, 2001.
Myers, Eyes on the Horizon, 8.
Ibid., 9.
Ibid., 9.
Jim Garamone, “L’ex presidente ricorda gli attacchi dell’11 settembre”,Servizio Stampa Americano delle forze Armate, 8 settembre, 2006.
Ibid., 37. Alle 09:29, un “significativo evento”, una conferenza era cominciata, ma fu cancellata alle 9:34, e “riprese alle 09:37 come chiamata in conferenza sulle minacce aeree.” (Il Rapporto della Commissione 11 settembre aggiunse: “le stime per il tempo indicato da questa conferenza sono ritenute precise nell’ambito di un minuto ± di margine di errore da noi e dal Dipartimento della Difesa” [ibid.]).
Ibid., 34.
Richard A. Clarke, Against All Enemies: Inside America’s War on Terror (New York: Free Press, 2004), che è uscito ed è diventato un best-seller, mentre la Commissione 11 settembre stava tenendo delle audizioni pubbliche.
Clarke ha riferito di essersi incontrato con Dick Cheney e Condoleezza Rice, dopo il suo arrivo alla Casa Bianca, poco dopo le 9:03. L’orario di inizio delle 9:10 circa è ulteriormente supportato dalle dichiarazioni di Clarke secondo cui questa conferenza era andata avanti per alcuni minuti prima dell’arrivo di Norman Mineta, insieme alla dichiarazione di Mineta stesso, che, dopo il suo arrivo, ha trascorso “quattro o cinque minuti” parlando con Clarke prima di scendere al Centro Presidenziale per le Operazioni d’Emergenza, che ha raggiunto “alle 9:20 AM circa”. Audizione della Commissione 11 settembre, 23 maggio, 2003.
Ibid., 3.
“CAP” è il caccia da combattimento Air Patrol, usato come un verbio.
Clarke, Against All Enemies, 5.
Alfred Goldberg et al., Pentagon 9/11, Defense Studies Series (Ufficio Storico del Segretario della Difesa: Washington, DC, 2007).
Attacco al Pentagono: Intervista con Paul Wolfowitz” (backup), di Alfred Goldberg e Rebecca Cameron, 19 aprile, 2002.
Una trascrizione della FAA mostra che il Delta 1989 fu segnalato come dirottato alle 9:23 ma poi subito segnalato come ok alle 9:26.
Gen. Hugh Shelton et al., Without Hesitation, 432-33. Poco prima della dichiarazione di Shelton, aveva scritto: “Fino a quando sono ritornato nuovamente nello spazio aereo degli Stati Uniti, tutte le decisioni sarebbero state prese da Dick. … ”(Ibid., 432). Non vi è alcun accenno in queste pagine sul fatto che Myers non fosse al Pentagono.
Ibid., 433.
Questo incontro è menzionato in Robert Burns, “L’attacco al Pentagono arriva minuti dopo che Rumsfeld lo predicesse: ‘ci sarà un’altro evento,’”Associated Press, 12 settembre, 2001.
“Rumsfeld’s War”, Frontline, PBS, 26 ottobre, 2004.
Vedi Punto MC-7: “L’orario di rientro al suo comando del Generale Shelton”.
Nel giugno 2004, Myers disse di aver appreso che il Pentagono era stato colpito mentre era sulla “via del ritorno al Pentagono”. audizione della Commissione 11 settembre, 17 giungo, 2004. Nel suo libro del 2009, Myers disse anche che gli fu detto che “il Pentagono era appena stato colpito”, non appena egli “corse lontano da Capitol Hill” (Eyes on the Horizon, 9).
Nella sua audizione di conferma, Myers ha detto: “Ero con il senatore Cleland quando questo [attacco al Pentagono] accadde” (“audizione generale di conferma, Myers”). In un’intervista del 17 ottobre 2002, Myers disse che quando lui e Cleland uscirono dal loro ufficio, il fatto che la seconda torre era stata colpita “era evidente. Poi, proprio in quel momento qualcuno disse che il Pentagono è stato colpito”. (“Intervsta: Generale Richard B. Myers”, Radio Forze Armate e Servizi Televisivi, 17 ottobre, 2001).
“Sono stato chiamato dal Gen. Eberhart … e dal mio assistente esecutivo”, scrisse Myers. Poi subito salì in macchina e corse verso il Pentagono. “Abbiamo percorso anche la 14th Street Bridge, è stato colpito il Pentagono”, disse. “La scena mostrata attraverso il ponte era quella del Pentagono, con del fumo nero che vorticava fuori.”
Jim Garamone, “L’ex presidente ricorda gli attacchi dell’11 settembre”,Servizio Stampa Forze Armate, 8 settebre, 2006. nel suo libro del 2009, Myers ha anche detto che la chiamata da Eberhart è arrivata prima di essere venuto a conoscienza che il Pentagono era stato colpito (Eyes on the Horizon, 9).
Nel 2001, Myers disse: “In qualche momento durante quella chiamata d’ufficio la seconda torre è stata colpita. Nessuno ci ha informato di ciò. Ma quando siamo usciti, era evidente. Poi, proprio in quel momento qualcuno ha detto che il Pentagono è stato colpito. … [Q]ualcuno mi ha consegnato un telefono cellulare, ed era il generale Eberhart presso il NORAD di Colorado Springs, ” “Intervista Radio Forze Armate e Servizi Televisivi, Generale Richard B. Myers, 17 ottobre, 2001.
“Sono stato chiamato dal Gen. (Ralph) Eberhart … e dal mio assistente esecutivo”, scrisse Myers. Poi subito salì in macchina e corse verso il Pentagono. “Abbiamo percorso anche le 14th Street Bridge, è stato colpito il Pentagono”, disse. “La scena mostrata attraverso il ponte era quella del Pentagono, con del fumo nero che vorticava fuori da esso.” Jim Garamone,
L’ex presidente ricorda gli attacchi dell’11 settembre”, Servizio Stampa Forze Armate, 8 settembre, 2006. nel suo libro del 2009, Myers ha anche detto che la chiamata da Eberhart è arrivata prima di essere venuto a conoscienza che il Pentagono era stato colpito (Eyes on the Horizon, 9).
“In qualche momento durante quella chiamata d’ufficio la seconda torre è stata colpita. Nessuno ci ha informato di ciò. Ma quando siamo usciti, era evidente. Poi, proprio in quel momento qualcuno ha detto che il Pentagono è stato colpito, qualcuno mi ha consegnato un telefono cellulare, ed era il generale Eberhart.” (“Intervista: Generale Richard B. Myers”).
Tom Baxter e Jim Galloway, “Max returns, with fire in his eyes [Max è ritornato, con il fuoco nei suoi occhi]”, Atlanta Journal-Constitution, 16 giungo, 2003. Questo discorso è anche diponibile come “Discorso di Max Cleland”, St. Marks Episcopal Church, Raleigh NC. Sebbene questo documento scriva il nome di Myers, “Meyers”, appare comunque come una trascrizione accurata di un discorso tenuto da Cleland.
Intervista: Generale Richard B. Myers”, Radio Forze Armate e Servizi Televisivi, 17 ottobre, 2001.
Nel suo libro del 2009, Myers disse: “Egli [Cleland] aveva iniziato a preparare una tazza di tè, ma non avevamo bevuto un sorso da quando una persona del personale è venuta dall’ufficio esterno e ci ha informati dello schianto sulla seconda torre. Sapevamo entrambi che l’intervista era finita”. (Myers, Eyes on the Horizon, 8).
Baxter e Galloway, “Max returns [Il ritorno di Max]”.

 

Punto MC-5: Il comportamento del segretario della difesa Rumsfeld
Punto MC-5: tra le 9:00 e le 10:00 AM

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Introduzione
Furono sollevate alcune questioni sul fatto secondo cui il segretario della difesa Donald Rumsfeld avesse la responsabilità per uno o più degli attacchi dell’11 settembre, e se fosse in parte responsabile per lo schianto dello United 93, che la Commissione 11 settembre affermò essersi schiantato a Shanksville, PA.
La versione ufficiale
Le attività del segretario Rumsfeld la mattina degli attacchi dell’11 settembre mostrano che egli non potesse avere responsabilità in alcuno fra essi, anche nel senso di essere stato in grado di prevenirli, o che avesse in qualunque modo a che fare con lo United 93.

  • La mattina dell’11 settembre, il segretatio Rumsfeld fece colazione con i membri del Congresso al Pentagono, che durò fino a circa le 9:00, [1] e non appena finì, essi vennero a conoscenza che “la prima torre del World Trade Center fu colpita.” [2] Le autorità credevano che lo schianto fosse dovuto ad un errore del pilota. [3]
  • “Egli [Rumsfeld] tornò nel suo ufficio per la sua informativa giornaliera dell’intelligence.” Dopo essere stato “informato del secondo schianto a New York … riprese le sue attività in attesa di maggiori informazioni.” E non appena fu attaccato il Pentagono si recò nel parcheggio per assistere i soccorsi. [4]
  • “Il Segretario Rumsfeld non si trovava nel NMCC [Centro Militare Nazionale di Comando] quando l’ordine di abbattimento fu trasmesso per la prima volta. Andò dal parcheggio al suo ufficio, nel quale parlò con il presidente [poco dopo le 10:00], ed in seguito con il Centro di Assistenza Esecutivo, in cui partecipò alla video conferenza della Casa Bianca. Si è mosso verso il NMCC poco prima delle 10:30, al fine di unirsi con il Vice-Capo Myers.” [5]

A quanto risulta da questa sintesi, Rumsfeld era a delle riunioni quando si verificarono gli attacchi a WTC e Pentagono.

In particolare, per quanto riguarda il Pentagono, i militari, secondo quanto detto dal Report della Commissione 11 settembre, non hanno “mai ricevuto comunicazione sul fatto che American 77 fosse dirottato.” [6]

  • I militari sarebbero venuti a conoscenza del fatto che American 77 (che secondo la Commissione 11 settembre si schiantò contro il Pentagono) aveva avuto dei problemi, forse dirottato, e non sapevano se una qualunque fra le persone che si stavano occupando della crisi fosse stata coinvolta nella video conferenza della Casa Bianca, che fu condotta nella “Situation Room” dal coordinatore antiterrorismo Richard Clarke. Tuttavia, la Commissione 11 settembre affermò: “Noi non sappiamo chi partecipò della difesa, ma sappiamo che nelle prime ore nessuno del personale coinvolto nella gestione della crisi partecipò.” [7]
  • Rumsfeld in particolare, come mostra il sommario, non fosse coinvolto nella video conferenza di Clarke fino a pochi minuti dopo le 10:00.

Inoltre, Rumsfeld non poteva nemmeno avere niente a che fare con lo schianto dello United 93, che si verificò alle 10:03, per due ragioni:

  • Rumsfeld, come mostrato dal sommario, non entrò nel NMCC fino alle 10:30.
  • “In quel momento i militari vennero a conoscenza del [dirottamento dello United 93], suo schianto.” [8]
Le prove migliori
Affermazioni fatte da Rumsfeld nel Report della Commissione 11 settembre, che riflettono le affermazioni di Rumsfeld stesso nel 2004, sono state contraddette da diverse fonti autorevoli.

  1. Richard Clarke, il coordinatore antiterrorismo nazionale, scrisse il best-seller Against All Enemies [9] – che uscì nel marzo 2004, molti mesi prima del Report della Commissione 11 settembre. Il libro di Clarke smentisce le affermazioni fatte dal Report sulle attività di Rumsfeld l’11 settembre tra le 9:00 e le 10:00 AM.
    • In riferimento alla video conferenza, che evidentemente iniziò alle 9:10 circa, [10] Clarke scrisse: “Non appena entrai nel Centro Video … Ho potuto vedere delle persone correre per gli studi attorno alla città: Donald Rumsfeld alla difesa e George Tenet alla CIA.” [11] Quindi, mentre la Commissione e Rumsfeld stesso dice di essere andato dalla sua prima colazione al suo ufficio per il briefing della CIA, in cui rimase fino all’attacco al Pentagono, Clarke disse che, poco prima del secondo attacco al WTC, Rumsfeld andò nello studio di teleconferenza del Pentagono.
    • Clarke ha indicato, inoltre, che Rumsfeld continuò a partecipare alla videoconferenza: dopo l’attacco al Pentagono, Clarke poteva “ancora vedere Rumsfeld sullo schermo.” [12] Un pò più tardi, Clarke scrive, “il fumo stava entrando nello studio di teleconferenza del Pentagono”, e “Franklin Miller lo esortò [Rumsfeld] ad andare sull’elicottero per dirigersi al sito alternativo DOD”, ma Rumsfeld replicò: “Sono dannatamente troppo vecchio per andare al vecchio sito.” Quindi “Rumsfeld si trasferì in un’altro studio del Pentagono.” [13]

    La versione di Clarke sulla posizione di Rumsfeld dalle 9:10 alle 9:45 sembra più plausibile di quella fornita da Rumsfeld stesso e dal dal Report della Commissione 11 settembre, poichè:

    • La versione di Clarke, se falsa, avrebbe potuto essere smentita dal nastro della videoconferenza.
    • Non è plausibile che, dopo che gli fu detto del secondo attacco al World Trade Center, egli abbia continuato ad ascoltare il briefing della CIA.
    • Non è plausibile che, se la versione della Commissione 11 settembre avesse contraddetto quella di Clarke su Rumsfeld, non lo abbia fatto. Invece, hanno semplicemente evitato di menzionarla. [14]
  2. Robert Andrews, il principale assistente vice segretario per la difesa e le Operazioni Speciali ed i Conflitti a Bassa Intensità, ha tenuto una conferenza nel 2007 che ha contraddetto la versione della Commissione 11 settembre sui movimenti di Rumsfeld: [15]
    • Sapendo che Rumsfeld era andato al Centro di Assistenza Esecutivo (ESC) per unirsi alla videoconferenza di Clarke dopo il secondo attacco al WTC, Andrews ha dichiarato, egli si precipitò al Centro per la Lotta al Terrorismo [CTC] per ottenere del materiale di cui Rumsfeld aveva bisogno. [16]
    • Poi, dopo aver avuto la senzazione ed aver udito un evento esplosivo al Pentagono, Andrews andò di corsa al ESC, dove ha servito come consigliere di Rumsfeld durante la videoconferenza della Casa Bianca. “Ero lì, nel Centro di Supporto con il segretario quando stava parlando con Clarke nella videoconferenza della Casa Bianca, ed al presidente”, disse Andrews. [17]
  3. Una terza fonte autorevole che contraddice la versione ufficiale sulle attività di Rumsfeld era Paul Wolfowitz, il vice segretario della Difesa, in un’intervista negli inizi dell’aprile 2002 con lo storico militare Dr. Alfred Goldberg, [18] che sarebbe in seguito il primo autore di “Pentagon 9/11”[19] Wolfowitz ha fornito una versione inconsistente con quella delle Commissione 11 settembre sul fatto che Rumsfeld non fosse andato al NMCC fino a dopo che lo United 93 si fosse schiantato:
    • Wolfowitz ha dichiarato che dopo l’attacco al Pentagono, a lui ed altri fu detto di andare all’esterno dell’edificio, ma che gli era permesso di tornare indietro in non “meno di 10 minuti” – il che significa, che se il Pentagono fosse stato attaccato alle 9:38, ci si riferiva al tornare indietro per le 9:50 circa.
    • Wolfowitz riferì: “Siamo andati nel NMCC, nel quale era presente il segretario, ed il generale Myers. Il generale Shelton era in Europa.”
    • In seguito disse: “Abbiamo proseguito con le discussioni in videoconferenza. Un problema era cosa fare con l’aereo in Pennsylvania, ricevere ordini per intercettarlo con i caccia, ed il segretario ha ottenuto l’approvazione per abbatterlo.” [20]

    Questa relazione di Wolfowitz contraddice due elementi centrali nella versione sulla collocazione di Rumsfeld fornita dal Report della Commissione 11 settembre:

    • Considerando che la Commissione 11 settembre ha affermato che Rumsfeld non è andato al NMCC fino alle 10:30, Wolfowitz ha riferito di aver parlato con Rumsfeld in quel luogo prima delle 10:00.
    • Considerando che la Commissione 11 settembre afferma che i militari non vennero a conoscenza dei problemi del volo UA 93 fino a dopo che si schiantò, Wolfowitz affermò che lui e Rumsfeld, assieme al generale Myers, aveva discusso sul “cosa fare sull’aereo sopra la Pennsylvania.”
Conclusioni
La Commissione 11 settembre ha assolto Donald Rumsfeld da ogni responsabilità per quello che è successo dopo le 9:03 di quella mattina, sostenendo che, nelle prime ore della videoconferenza della Casa Bianca, “nessuno del [Difesa] personale coinvolto nella gestione della crisi [ha partecipato].” [21] Tuttavia, i rapporti di Richard Clarke e Robert Andrews, mostrano che Rumsfeld partecipò alla videoconferenza durante le ore cruciali.

La Commissione 11 settembre ha anche assolto Rumsfeld da ogni coinvolgimento nello schianto del volo UA 93 sostenendo che i militari non sapevano niente su UA 93 fino al suo schianto, e che Rumsfeld non si trovava nel NMCC prima delle 10:30. Tuttavia, Paul Wolfowitz, indicò di aver discusso il dafarsi sullo UA 93 con Rumsfeld e Myers prima delle 10:00.

Le testimonianze di Richard Clarke, Robert Andrews, e Paul Wolfowitz, di conseguenza, forniscono prove molto robuste sul fatto che la Commissione 11 settembre fece affermazioni false in riferimento al comportamento di Rumsfeld. Ulteriori indagini sul comportamento reale di Rumsfeld la mattina dell’11 settembre sono pertanto necessarie.

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Note di riferimento per il punto MC-5
Donna Miles, “Vice Chairman: 9/11 Underscored Importance of DoD Transformation”, Servizio Stampa delle Forze Americane, 8 settembre, 2006.
Rumsfeld’s War”, Frontline, PBS, 26 ottobre, 2004.
The 9/11 Commission Report: Final Report of the National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States (Report della Commissione 11 settembre: Rapporto finale dalla Commissione Nazionale sugli Attacchi Terroristici agli Stati Uniti), edizione autorizzata (New York: W. W. Norton, 2004), 35; The 9/11 Commission Report, (pdf), pdf-p. 52.
Ibid., 37.
Report della Commissione 11 settembre, 43-44. La versione della Commissione corrisponde a quella di Rumsfeld stesso, nel quale dice: “Ero nel mio ufficio con un relatore della CIA e mi fu detto che un secondo aereo aveva colpito l’altra torre. Poco dopo, alle 9:38, il Pentagono fu scosso da un’esplosione di origine sconosciuta. Sono andato fuori per determinare ciò che era accaduto. Non ci sono stato molto poichè ero già al Pentagono con il team d’Azione Anti Crisi poco prima a dopo le 10:00 A.M. Al mio ritorno dal sito dello schianto e prima d’essere andato nel Centro Esecutivo di Supporto, Ho avuto una o più chiamate nel mio ufficio, una delle quali era con il presidente. Sono andato al Centro di Comando Nazionale Militare in cui il Generale Myers … era appena tornato da Capitol Hill. … Mi sono unito alla teleconferenza sulle minaccie aeree che era già in svolgimento” (Audizione della Commissione 11 settembre, 23 marzo, 2004.
Ibid., 36. La commissione aggiunse: “Nessuna delle informazioni trasmesse nella teleconferenza della Casa Bianca, almeno nella prima ora, furono passate al NMCC [Centro di Comando Nazionale Militare].”
Ibid., 34.
Richard A. Clarke, Against All Enemies: Inside America’s War on Terror (New York: Free Press, 2004). MSNBC disse: “Il fenomeno editoriale dell’anno … Le vendite salgono per l’ex consulente anti-terrorismo”.
Clarke ha riferito che, dopo essere arrivato alla Casa Bianca, poco dopo le 9:03 (quando la seconda torre del World Trade Center fu colpita), ha iniziato la sua videoconferenza poco dopo aver avuto un breve colloquio con Dick Cheney e Condoleezza Rice (Clarke, Against All Enemies, 1-3). Clarke indicò che, diversi minuti dopo che la conferenza fosse iniziata, il segretario dei trasporti Norman Mineta arrivò, e Clarke “gli suggerì di unirsi al Vice Presidente [che era andato giù nel PEOC]” (ibid., 5). Mineta disse alla Commissione 11 settembre di essere “arrivato al PEOC alle 9:20 AM circa” (Audizione della Commissione 11 settembre, 23 maggio, 2003.) La versione di Clarke coincide con quella di Mineta; vedi “Dichiarazione del Segretario dei Trasporti Norman Y. Mineta prima della Commissione Nazionale sugli Attacchi terroristici contro gli Stati Uniti, 23 maggio, 2003”. Ci vogliono pochi minuti per scendere dal PEOC alla Situation Room, quindi, se Mineta ha ragione sul fatto di essere andato al PEOC alle 9:20, deve avere iniziato a scendere alle 9:15 circa. E se questo è corretto, la videoconferenza deve essere iniziata alle 9:10 circa.
Clarke, Against All Enemies, 3.
Ibid., 7.
Ibid., 8-9.
Il fatto che la commissione non abbia menzionato il trattamento di Richard Clarke su Rumsfeld non significa che questo non abbia influenziato la versione della Commissione su di lui. Secondo le più recenti (2001 e 2002) discussioni sui movimenti di Rumsfeld e del suo assistente Torie Clarke (non ha alcuna relazione con Richard Clarke), Rumsfeld andò, dopo essere andato nel sito dello schinto, direttamente dal suo ufficio al NMCC; il ESC non fu menzionato (“L’assistante Clarke intervistato al WBZ Boston”; “Segretario Rumsfeld intervistato da John McWethy, ABC”, U. S. Dipartimento della Difesa, 12 agosto, 2002. Ma il libro di Clarke’ è apparso il 10 marzo, 2004, due settimane prima della testimonianza di Rumsfeld del 23 Marzo alla Commissione 11 settembre. Durante questa testimonianza, Rumsfeld modificò la sua storia, dicendo: “Al mio ritorno dal sito dello schianto e prima di andare al Centro Esecutivo di Supporto, ho avuto una o più chiamate nel mio ufficio. … sono andato al Centro di Comando Nazionale Militare … ” (Audizione della Commissione 11 settembre,) 23 Marzo, 2004. Questa modifica ha permesso alla Commissione 11 settembre di ammorbidire la contraddizione tra la sua storia e quella di Clarke: La Commissione scrisse che Rumsfeld “è andato dal parcheggio al suo ufficio … poi al Centro Esecutivo di Supporto, dove partecipò alla teleconferenza della Casa Bianca. Si è mosso verso il NMCC poco prima delle 10:30” (Report della Commissione 11 settembre, 43).
Come mostrato da una sua nota biografica, “Robert Andrews, Consulente”, premio del Dipartimento della Difesa per la Funziona Pubblica Eccellente (2007) e la medaglia per l’Illustre Servizio Civile all’Esercito degli Stati Uniti (2009).
“Nel momento in cui ho visto il secondo aereo andare a segno dal vivo,’”Andrews disse, “Sapevo che il segretario Rumsfeld avesse bisogno di informazioni più aggiornate, e corse fino al nostro centro di controterrorismo [CTC] per prendere le mappe di New York ed altri dati da prendere per lui nel Centro Esecutivo di Supporto [ESC].” Citato in Barbara Honegger, “Special Operations Policy Expert and Veteran Robert Andrews Gives Distinguished Visiting Guest Lectures at NPS [L’Esperto di Politiche per le Operazioni Speciali e veterano Robert Andrews Gives Distinguished Visiting Guest Lectures al NPS]”, 4 settembre, 2004. Honegger non poteva pubblicare questa intervista (appartiene alla Scuola Navale Postgraduata, il suo ex datore di lavoro), ma lei la fornisce su richiesta.
Honegger, “Esperto delle Politiche delle Operazioni.” Andrews ha quindi detto che Rumsfeld era nel ESC quando parlò con il presidente, non – come il Report della Commissione 11 settembre disse – nel suo ufficio.
Pentagon Attack: Interview with Paul Wolfowitz [Attacco al Pentagono: Intervista con Paul Wolfowitz]” (backup), di Alfred Goldberg e Rebecca Cameron, 19 Aprile, 2002.
Alfred Goldberg et al., Pentagon 9/11, Defense Studies Series (Uddicio Storico del Segretatio della Difesa: Washington, D.C., 2007).
Pentagon Attack: Interview with Paul Wolfowitz [Attacco al Pentagono: Intervista con Paul Wolfowitz]” (backup).

 

Punto MC-3: L’affermazione circa l’orario in cui Dick Cheney entrò nel
Punto MC-3: bunker della Casa Bianca

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La versione ufficiale

Il vice presidente Dick Cheney si fece carico della risposta del governo all’attacco dell’11 settembre dopo essere entrato nel PEOC (il Centro Presidenziale per le Operazioni d’emergenza), altrimenti detto “il bunker”.

La Commissione 11 settembre disse [1] che Cheney non entrò nel PEOC prima delle 10:00 AM, che fu almeno 20 minuti dopo il tragico evento che al Pentagono uccise più di 100 persone.

Le prove migliori
Il ministro dei trasporti Norman Mineta disse alla Commissione 11 settembre che, dopo che Cheney ed altri entrarono nel bunker alle 9:20 AM circa, egli sentì una conversazione tra Cheney ed un giovane, che ebbe luogo quando “l’aeroplano stava per scontrarsi contro il Pentagono.” [2]

Dopo che il giovane riportò per la terza volta che l’aereo si stava avvicinando, chiese se “gli ordini restassero invariati”, e Cheney rispose enfaticamente di si. Il Rapporto della Commissione 11 settembre, sostenendo che Cheney non entrò nel PEOC fino a molto tempo dopo che il Pentagono fu colpito, implicherebbe che lo scambio tra Cheney ed il giovane, che ovviamente può essere inteso come conferma dell’ordine di Cheney ai caccia di “rimanere a terra”, non sarebbe stato possibile.

Ad ogni modo, la testimonianza secondo cui Cheney si trovasse al PEOC alle 9:20 non solo fu riportata da Mineta ma anche da Richard Clarke [3] e dal fotografo della Casa Bianca David Bohrer. [4] Lo stesso Cheney, parlando su “Meet the Press” cinque giorni dopo l’11 settembre, riportò di essere entrato nel PEOC prima che il Pentagono fosse colpito. [5]

Il tentativo della Commissione 11 settembre di insabbiare lo scambio tra Cheney ed il giovane conferma l’importanza del rapporto di Mineta su questa conversazione.

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Note di riferimento per il punto MC-3
Rapporto della Commissione 11 settembre (2004), nota 213, p. 464 (pdf-p. 481).
911 Commission: Trans. Sec. Norman Mineta Testimony [Commissione 11 settembre: Testimonianza del ministro dei trasporti N. M.]” (YouTube: derdy).
Richard Clarke, “Against all Enemies” (New York: Free Press, 2004), pp. 2-5.
Vedi “11 settembre: Intervistato da Peter Jennings”, ABC News, 11 settembre, 2002.

 

I punti di consenso sull’11 settembre

 

Le prove effettive che contraddicono la versione ufficiale dell’11 settembre

 

La versione ufficiale sui fatti dell’11 settembre 2001 è stata utilizzata:

  • per giustificare le guerre in Afghanistan e in Iraq, che hanno provocato la morte di oltre un milione di persone; [1]
  • per autorizzare torture, tribunali militari e extraordinary renditions;
  • per sospendere le libertà garantite dalla Costituzione americana come l’habeas corpus negli USA e libertà simili in Canada, nel Regno Unito e in altri Paesi.

Le affermazioni ufficiali riguardanti l’11 settembre sono contraddette da fatti convalidati da un processo scientifico basato sul consenso che include i seguenti punti indicanti le “prove migliori”.

I 50 punti di consenso sono divisi in dieci categorie, ciascuna delle quali rimanda ai 50 punti individuali:

A. Punti di consenso generali

B. Punti di consenso sulle Twin Towers

C. Punti di consenso sul crollo del World Trade Center 7

D. Punti di consenso sul Pentagono

E. Punti di consenso sui voli dell’11 settembre

F. Punti di consenso sulle esercitazioni militari prima e durante l’11 settembre

G. Punti di consenso sugli ordini politici e militari dell’11 settembre

H. Punti di consenso sui dirottatori dell’11/9

I. Consensus Points about the Phone Calls on 9/11 (not yet translated)

V. Punti di consenso sulle prove video ufficiali riguardanti il 11/9

 

 

A. Punti di consenso generali

 

B. Punti di consenso sulle Twin Towers

Punto TT-1: L’affermazione circa la distruzione delle Torri Gemelle: impatti, kerosene e incendi

Punto TT-2: L’affermazione sulla distruzione delle Torri Gemelle: impatti, incendi e forza di gravití

Punto TT-3: L’affermazione che esclude le esplosioni nelle Torri Gemelle

Punto TT-4: Un’altra affermazione esclude la presenza di esplosivi nelle Twin Towers

Punto TT-5: L’affermazione che la polvere del World Trade Center non contenesse tracce di materiale termitico

Point TT-6: The Claim that There Was No Molten Steel or Iron in the World Trade Center Buildings  *** not yet translated ***

Point TT-7: Why Did the Twin Towers Collapse? The Seismic Evidence  *** not yet translated ***

Point TT-8: Why Did the Twin Towers Collapse? The Physical and Testimonial Evidence  *** not yet translated ***

Punto TT-9: I presunti incendi infernali diffusi nella torre sud contro la trascrizione radio FDNY

 

C. Punti di consenso sul crollo del World Trade Center 7

Punto WTC7-1: L’affermazione che il WTC 7 sia crollato unicamente a causa di un incendio

Punto WTC7-2: L’affermazione contenuta nel rapporto preliminare del NIST che il WTC 7 non è crollato a velocití di caduta libera

Punto WTC7-3: L’affermazione contenuta nel Rapporto finale del NIST che il WTC 7 crollò in caduta libera senza l’intervento di esplosivi

Point WTC7-4: Did the Official Simulation of the Fall of WTC7 Match the Observed Collapse?  *** not yet translated ***

Point WTC7-5: World Trade Center Building 7: NIST’s Analysis of the Collapse Initiation Is Not Valid  *** not yet translated ***

Point WTC7-6: The Fraudulent NIST Claim That There Was No Steel Recovered from Building WTC7 for Analysis  *** not yet translated ***

Point WTC7-7: Foreknowledge of the Collapse of World Trade Center Building 7  *** not yet translated ***

Punto WTC7-8: L’omissione della prova che Barry Jennings e Michael Hess hanno sperimentato un esplosione nel WTC 7 la mattina del 9/11

 

D. Punti di consenso sul Pentagono

 

E. Punti di consenso sui voli dell’11 settembre

 

F. Punti di consenso sulle esercitazioni militari prima e durante l’11 settembre

 

G. Punti di consenso sugli ordini politici e militari dell’11 settembre

Punto MC-Intro: Punto generale sui leader politici e militari l’11/9

Point MC-1: Why Was President Bush Not Hustled Away from the Florida School? – Punto MC-1: perché il Presidente Bush non venne portato via d’urgenza dalla scuola in Florida?  *** not yet translated ***

Point MC-2: The White House Claim as to How Long President Bush Remained in the Florida Classroom – Punto MC-2: l’affermazione della Casa Bianca sui tempi: quanto rimase il Presidente Bush nella classe in Florida  *** not yet translated ***

Punto MC-3: L’affermazione circa l’orario in cui Dick Cheney entrò nel bunker della Casa Bianca

Punto MC-4: Quando ha autorizzato Cheney l’abbattimento di aerei commerciali?

Punto MC-5: Il comportamento del segretario della difesa Rumsfeld tra le 9:00 e le 10:00 AM

Punto MC-6: Le attivití del generale Richard Myers durante gli attacchi dell’11 settembre

Punto MC-7: L’orario di rientro al suo comando del Generale Shelton

Punto MC-8: Le attivití del Generale di Brigata Montague Winfield fra le 8:30 e le 10:30 AM

Point MC-9: The Activities of General Ralph Eberhart during the 9/11 Attacks  *** not yet translated ***

Point MC-10: The Activities of NYC Mayor Giuliani on September 11, 2001  *** not yet translated ***

 

H. Punti di consenso sui dirottatori dell’11/9

 

I. Consensus Points about the Phone Calls on 9/11

 

V. Punti di consenso sulle prove video uffiali riguardanti il 11/9

Point Video-1: The Alleged Security Videos of Mohamed Atta during a Mysterious Trip to Portland, Maine, September 10-11, 2001 – Punto Video-1: I presunti video di sicurezza di Mohamed Atta durante il suo misterioso viaggio a Portland, Maine, 10-11 settembre 2001 –  *** not yet translated ***

Point Video-2: Was the Airport Video of the Alleged AA 77 Hijackers Authentic? Official 9/11 Videotaped Evidence – Punto Video-2: E’ veramente autentico il video dell’aeroporto che mostrano i presunti dirottatori del volo AA77 ? Le prove video ufficiali dell’11/9  *** not yet translated ***

 

Sources: 1. G. Burnham, R. Lafta, S. Doocy, and L. Roberts, “Mortality after the 2003 invasion of Iraq: A cross-sectional cluster sample survey,” Lancet, 11 ottobre 2006: 21;368 (9545):1421-28. Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, Baltimore.
Questo studio epidemiologico ha stimato 654,965 morti in Iraq direttamente causati dalla guerra, cioè il 2,5% della popolazione, fino alla fine di giugno 2006.
Catherine Lutz, “September 11 and the Cost of War,” Brown University, 10 settembre 2012.
Il dottor Gideon Polya, autore di Body Count: Global Avoidable Mortality Since 1950, ha stimato la morte di più di 4 milioni di afgani fino al gennaio 2010 (per cause sia di morte violenta che non violenta) dall’invasione del 2001, persone che non sarebbero decedute se non ci fosse stata l’invasione. Si veda: “January 2010 – 4.5 Million Dead in Afghan Holocaust, Afghan Genocide”.
Dr. Gideon Polya, “Iraqi Holocaust: 2.3 Million Iraqi Excess Deaths,” 21 marzo 2009.

 

Punto MC-4: Quando ha autorizzato Cheney l’abbattimento di aerei
Punto MC-4: commerciali?

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Introduzione

Alle 9:26 AM dell’11 settembre, l’amministrazione Bush-Cheney ordinò un “ground stop” nazionale, significa che da quel momento non era autorizzato alcun aereo civile a decollare, ed alle 9:45 venne ordinato a tutti gli aerei già in volo di atterrare. [1] Quegli ordini creano il presupposto per la possibilità di un ordine di abbattimento di aerei civili che violassero quell’ordine. Ci furono anche controversie sul fatto che United 93 (che la Commissione 11 settembre affermò essersi schiantato a Shanksville, Pennsylvania) fosse stato abbattuto.

La versione ufficiale

Il Vice Presidente Cheney ha raggiunto il Centro Presidenziale per le operazione d’emergenza “poco prima delle 10:00.” [2] Alle 10:02, “iniziò a ricevere i rapporti dei servizi segreti su un aeromobile in arrivo – presumibilmente dirottato – diretto verso Washington.” [3] Anche se questo velivolo era United 93, la Commissione disse che in quel momento non era un fatto conosciuto, poichè i militari non sono venuti a conoscenza del suo dirottamento fino a che non si fosse schiantato. [4]

Attraverso un collaboratore militare, Cheney ha dato autorizzazione di abbattimento di aerei civili “qualche tempo tra le 10:10 e le 10:15”, e ancora “probabile qualche tempo tra le 10:12 e le 10:18”, e dopo ottenne conferma dal presidente Bush alle 10:20. [5] Segnalando che Richard Clarke aveva “chiesto al Presidente l’autorità per l’abbattimento degli aerei”, la commissione 11 settembre scrisse: “La conferma arrivò alle 10:25.” [6]

L’autorizzazione di abbattimento arrivò, dunque, troppo tardi per influire sul destino di United 93, che si schiantò alle 10:03. [7]

Le prove migliori

Evidenze considerevoli indicano che l’autorizzazione di abbattimento non arrivò qualche tempo dopo le 10:10 ma più verso le 9:50, quindi abbastanza presto da far si che i militari potessero abbattere il volo United 93:

  1. La prova più completa appare nel libro del coordinatore anti-terrorismo Richard Clarke, Against All Enemies, 2004[8]
    • Poco prima dell’attacco al Pentagono, scrive Clarke, il maggiore Michael Fenzel (il suo contatto a Cheney) mi disse di volere l’autorizzazione per far si che “l’Air Force abbattesse qualunque aeroplano – incluso un aereo passeggeri dirottato – che sembrasse o stesse minacciando di attaccare e causare morte a terra su vasta scala.” [9]
    • Fenzel fu richiamato piuttosto rapidamente. (Clarke disse: “sono rimasto stupito dalla velocità delle decisioni in arrivo da Cheney e, attraverso lui, da Bush.”) Il richiamo di Fenzel arrivò dopo l’attacco al Pentagono ma prima che l’Air Force One decolli dall’aeroporto della Florida, che vorrebbe dire dalle 9:38 alle 9:55. [10]
    • Fenzel disse: “Di al Pentagono che essi hanno l’autorità dal Presidente di abbattere gli aerei ostili, ripeto, essi hanno l’autorità di abbattere gli aerei ostili.” Clarke riferì che poi egli disse: “DOD, DOD … il presidente ha ordinato di usare la forza contro gli aerei considerati ostili.” [11]
  2. In un articolo del’U. S. News and World Report del 2003, che discuteva “l’ordine senza precedenti del presidente Bush di abbattere qualsiasi aereo civile dirottato”, si leggeva: “Fonti del Pentagono dicono che Bush comunicò l’ordine a Cheney quasi immediatamente dopo che il volo 77 colpisse il Pentagono e la FAA, per la prima volta in assoluto, ordinò a tutti i voli nazionali di restare a terra.” [12] La presente relazione, rinforzata dai punti precedenti e seguenti, inserirebbe l’autorizzazione di abbattimento poco dopo le 9:45.
  3. Barbara Starr, corrispondente CNN del Pentagono, nel programma del 2002, “rivivere gli eventi dell’11 settembre”, disse: “Ora, alle 9:40, c’è un gran problema la fuori: il volo United 93 ha staccato il transponder. Gli ufficiali credono che si stia dirigendo a Washington, D.C. … Su una linea telefonica sicura, il vice presidente Cheney dice ai militari di avere il permesso di abbattere qualunque aereo che stesse minacciando Washington.” [13]
  4. Nel 2002 e nel 2003, un certo numero di leader militari dichiararono di aver ricevuto l’autorizzazione di abbattimento mentre il volo United 93 era ancora in volo.
    • Il colonnello Robert Marr, il capo del NEADS, disse: “Abbiamo ricevuto l’autorizzazione di uccidere se necessario.” [14]
    • Il generale Larry Arnold, il comandante del NORAD negli Stati Uniti continentali, disse: “Ho avuto tutte le intenzioni di abbattere United 93 se avesse continuato ad avanzare verso Washington, D.C.” [15]
    • Il generale brigadiere Montague Winfield, il vice direttore del Centro di Comando Militare Nazionale del Pentagono, avrebbe detto: “Fu presa la decisione di intercettare il volo 93. … Il vice Presidente [disse] che il presidente aveva dato il suo permesso ad abbattere aerei civili innocenti che minacciassero Washington, DC.” [16]

    Nonostante tutte queste prove, Il rapporto della Commissione 11 settembre, pubblicato nel luglio 2004, ha dichiarato: “In quel momento i militari sono venuti a conoscenza [United 93], del suo schianto.” [17] Sulla base di tale affermazione, la Commissione 11 settembre dichiarò che le citazioni sopra riportate di Marr, Arnold, e Winfield erano “errate.” [18]

    Tuttavia, oltre a contraddire queste dichiarazioni, le affermazioni della commissione vanno in conflitto con un memo della FAA rilasciato alla commissione stessa nel 23 maggio, 2003.

    • Questo memo dice che in una teleconferenza FAA con i militari che avevano iniziato “minuti prima che il primo aeroplano colpisse il World Trade Center” – e quindi poco dopo le 8:46 AM – la FAA aveva “condiviso informazioni in tempo reale … circa … tutti gli aerei di interesse”, [19] che avrebbero incluso il volo United 93. [20]
    • Il commissionario Richard Ben-Veniste, mettendo il memo FAA nel Rapporto della commissione, disse che esso forniva la prova che la “FAA stava fornendo informazioni non appena le riceveva, immediatamente dopo il primo impatto nelle torri.” [21] Ma la Commissione 11 settembre ha semplicemente omesso qualunque riferimento a questo memo nel suo Rapporto della Commissione 11 settembre.
Conclusioni
La Commissione 11 settembre dichiarò che Cheney non avrebbe emesso autorizzazione di abbattimento fino alle 10:10 o più tardi, mentre le prove mostrano che egli ha dato autorizzazione alle 9:50 – quindi almeno 20 minuti prima di quanto affermato dalla commissione. Questi 20 minuti di differenza significavano la differenza tra il poter aver ordinato o meno di abbattere il volo United 93 (che secondo quanto riferito si è schiantato alle 10:03).

L’affermazione della commissione sull’orario dell’autorizzazione di abbattimento non era l’unica parte della versione ufficiale su questo tema ad essere problematica: La stampa si focalizzò sull’affermazione dell’amministrazione Bush che affermava che Cheney aveva trasmesso l’autorizzazione ricevuta dal presidente (piuttosto di dichiarare di aver fatto da solo, che sarebbe stato illegale), di cui anche la Commissione 11 settembre era scettica. [22]

Più importante della verità sull’11 settembre, ad ogni modo, era l’affermazione della Commissione 11 settembre che l’autorizzazione di abbattimento non fu data da Cheney fino alle 10:10 o dopo, quindi dopo lo schianto di United 93. Questa affermazione è contraddetta dai rapporti di Richard Clarke, U. S. News and World Report, dal corrispondente del Pentagono Barbara Starr, dalla FAA, e da tre ufficiali militari: Col. Marr, Gen. Arnold, e dal Brig. Gen. Winfield.

Inoltre, le affermazioni della Commissione 11 settembre sulle “10:10-o-più tardi” presuppongono che Cheney non entrò nel PEOC (Presidential Emergency Operations Center, Centro Presidenziale per le Operazioni d’emergenza), dove si prese carico della situazione fino a quasi le 10:00, e questa affermazione è contraddetta da numerose prove come mostrato nel Punto MC-3[23]

Ogni nuova indagine dovrà chiedere il perchè la commissione 11 settembre abbia fatto l’affermazione sull’orario in cui Cheney diede l’autorizzazione di abbattimento che contraddice una grande quantità di prove.

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Note di riferimento per il punto MC-4
Ibid., 40 (57).
Ibid., 41.
Ibid., 34.
Ibid., 41. (Il film United 93, che segue la linea temporale del Report della Commissione 11 settembre, disse che l’autorizzazione di abbattimento fu data alle 10:18.)
Ibid., 37.
“Alle 10:03, quando il volo United 93 si schiantò in Pennsylvania, non vi era menzione del suo dirottamento [ai militari]” (Ibid., 38).
Richard A. Clarke, “Against All Enemies: Inside America’s War on Terror” (New York: Free Press, 2004).
Ibid., 7.
Clarke ha riferito che la chiamato arrivò mentre l’aereo del presidente si stava ancora “preparando a prendere il volo” (ibid., 8).
Ibid., 8.
Chitra Ragavan e Mark Mazzetti, “Pieces of the Puzzle: A Top-Secret Conference Call on September 11 Could Shed New Light on the Terrorist Attacks,U. S. News & World Report, 31 agosto, 2003.
“ ’The Pentagon Goes to War’: National Military Command Center,American Morning with Paula Zahn, CNN, 4 September 2002.
Citato in Leslie Filson, “Air War over America: sett. 11 Alters Face of Air Defense Mission”, Prefazione di Larry K. Arnold [Public Affairs: Tyndall Air Force Base, 2003], 68). Marr ha anche detto che, dopo aver ricevuto l’autorizzazione di abbattimento, egli “lo passò ai piloti” (“9/11: Interviews by Peter Jennings,ABC News, 11 settembre 2002.)
Filson, Air War Over America, 71.
9/11: Interviews by Peter Jennings”, ABC News, settembre 11, 2002.
0. La Commissione 11 settembre ha riconosciuto che il quartier generale della FAA è venuto a conoscenza che alle 9:34 lo United 93 fu dirottato (Report della Commissione 11 settembre, 28). inoltre, Quando il Generale Arnold chiese alla Commissione 11 settembre cosa stesse facendo il NORAD l’11 settembre alle 9:24 AM, essi dissero: “Eravamo concentrati su United 93, che ci veniva a noi fatto notare come molto aggressivo, potrei dire, dalla FAA” (9/11 Commission Hearing, May 23, 2003).
Nel Report della Commissione 11 settembre, lo scietticismo della Commissione si è come disattivato, limitata ad affermare che non ci fossero evidenze documentali per la chiamata al presidente Bush che, secondo Cheney, avrebbe fatto poco dopo essere entrato nel PEOC, durante il quale Bush gli diede l’autorizzazione (pp. 40-41). Secondo il Newsweek magazine, ad ogni modo, questa fu un’affermazione “watered down” versione di un progetto precedente, che era dovuta al fatto che “qualcuno nello staff della Commissione era … altamente scettico della versione del vice presidente.” Quel progetto precedente, che evidentemente esprimeva molto chiaramente la convinzione sul fatto che il vice presidente ed il presidente stavano mentendo, come riportato fu modificata dopo la vigorosa attività lobbistica della Casa Bianca (Daniel Klaidman e Michael Hirsh, “Who Was Really in Charge?Newsweek, 20 giugno, 2004.
Vedi Consensus Point MC-3: “L’affermazione circa l’orario in cui Dick Cheny entrò nel bunker della Casa Bianca.”