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Punto ME-1: Le esercitazioni militari mostrano che l’esercito fosse preparato per
Punto ME-1: affrontare dirottamenti interni (così come provenienti dall’esterno)

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La versione ufficiale
Un punto cruciale per la riuscita degli attacchi dell’11 settembre è stato quello dell’effetto sorpresa, secondo quanto sottolineato dai funzionari della Casa Bianca e del Pentagono. [1]

L’effetto sorpresa, secondo quanto riportato dalla Commissione 11 settembre, si è basato su due fattori:

  • Gli aerei dirottati furono utilizzati come armi – lontanamente da quanto successo fino ad allora nei dirottamenti tradizionali; [2]
  • Gli attacchi sono partiti, in maniera imprevedibile, dal suolo nazionale, invece che dall’esterno. [3]
Le prove migliori
I militari erano stati preparati all’eventualità di aerei dirottati usati come armi, inclusi dirottamenti partiti all’interno dei confini della nazione. Il professore John Arquilla, esperto in Operazioni Speciali al Naval Postgraduate School, nel 2002 affermò che “l’idea di un tale attacco [usando aerei di linea dirottati per attacchi suicidi contro edifici principali] era ben conosciuta, era stata simulata come una possibilità nelle esercitazioni prima dell’11 settembre 2001, e in precedenza erano stati provati attacchi con aerei di linea.” [4]

Molteplici esercitazioni, utilizzando aerei come armi, hanno avuto luogo prima dell’11 settembre 2001.

  • Nell’ottobre del 2000, in un’esercitazione militare era stato previsto uno scenario di un impatto, sul Pentagono, di un aereo passeggeri. L’esercitazione fu coordinata dalla Defense Protective Services Police e dal Pentagon’s Command Emergency Response Team. [5]
  • US Medicine ha riportato che due istituti sanitari, ospitati all’interno del Pentagono, si sono esercitate, nel maggio 2001, per un impatto sul Pentagono di un aereo dirottato. “Sebbene il Ministero della Difesa non avesse facoltà alcuna di proteggere il Pentagono da un missile telecomandato, sottoforma di un aereo di linea 757 dirottato, il personale medico del Ministero della Difesa era stato istruito esattamente per lo stesso scenario nel mese di maggio (2001).” [6]
  • Il Ministero dei Trasporti tenne, il 31 agosto 2001 a Washington, un’esercitazione, che Ellen Engleman, amministratrice del department’s Research and Special Projects Administration, ha descritto in tal modo:

    In maniera ironica o in maniera fortuita, a voi la scelta, 12 giorni prima dell’incidente avvenuto l’11 settembre, abbiamo fatto una esercitazione a tavolino. Era in realtà più di una esercitazione a tavolino … In preparazione per le Olimpiadi … era un pieno esercizio interdisciplinare … Una parte molto interessante dello scenario considerava un aeroplano dirottato e qualcuno che [dall’interno] telefonava da un telefono cellulare, assieme ad altri aspetti che erano sembrati veramente anomali fino a che, in seguito, come noto, dodici giorni dopo fummo partecipi dell’evento reale.” [7]

  • Una tale operazione ha coinvolto aerei in partenza dal suolo degli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da USA Today:

    Nei due anni precedenti agli attacchi dell’11 settembre, la North American Aerospace Defense Command fece delle esercitazioni simulando … aerei di linea dirottati ed usati come armi da fare schiantare contro obiettivi e provocare omicidi di massa … . Un’operazione, pianificata per luglio 2001 e eseguita più tardi, ha coinvolto aerei dirottati partiti dagli aeroporti nello Utah e Washington.” [8]

  • L’operazione, che coinvolgeva esercitazioni con dirottamenti multipli utilizzando aerei in partenza dal suolo statunitense, era Amalgam Virgo 2002, pianificata per coinvolgere 1500 persone nel luglio 2001 e schedulata come operativa per giugno 2002. [9]
Conclusioni

Contrariamente alle affermazioni del Rapporto della Commissione 11 settembre, gli addestramenti dell’esercito degli Stati Uniti, precedenti l’11 settembre, avevano considerato dirottamenti – sia provenienti dal suolo statunitense che dall’estero – nei quali gli aerei venivano utilizzati come armi.

Ogni nuova inchiesta dovrebbe chiedere perchè gli alti ufficiali responsabili abbiano negato che un addestramento in quelle condizioni era stato fatto prima degli attacchi dell’11 settembre e perchè, date quelle istruzioni, non sia stata presa nessuna azione utile a fermare gli aerei dirottati dal colpire gli obbiettivi.

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Note di riferimento per il punto ME-1
Il Presidente George Bush ha detto, “al Qaeda ha colpito in un modo finora inimmaginabile.” Note della Casa Bianca. “Il Presidente incontra i Leader Musulmani”, 26 settembre 2001.

Il Segretario della Difesa Donald Rumsfeld ha detto, “Nessuno poteva immaginare.” “Testo: Rumsfeld a NBC ‘Meet the Press’”, 30 settembre 2001.

Il Generale Richard Myer, vice comandante of the Joint Chiefs of Staff, ha detto, “E’ odioso dirlo, ma non avevamo pensato a questo.” American Free Press Service, Dipartimento della Difesa, 23 ottobre 2001.

Il Segretario alla stampa della Casa Bianca Ari Fleischer ha detto, “Non avevamo mai immaginato cosa sarebbe successo l’11 settembre, quando alcuni usarono quegli aerei come missili e come armi.” Ari Fleischer: incontro con la stampa, 16 maggio 2002.

Il Consulente alla Sicurezza Nazionale Condoleezza Rice ha detto, “Penso che nessuno di noi avrebbe potuto prevedere che queste persone avrebbero preso un aereo e lo avrebbero fatto schiantare contro il World Trade Center, che [queste persone] avrebbero preso un altro aereo per farlo schiantare sul Pentagono; che queste persone avrebbero usato un aereo dirottato come un missile.” “Conferenza stampa del Consulente alla Sicurezza Nazionale”, 16 maggio 2002.

“In conclusione i protocolli FAA e NORAD di risposta ad un dirottamento, in atto l’11 di settembre, prevedevano che il dirottamento si sarebbe svolto come di consueto: cioè non sarebbe stato un dirottamento suicida progettato in modo da utilizzare l’aereo come un missile.” Rapporto della Commissione 11 settembre, 18.
“I difensori della patria furono rivolti all’esterno. NORAD itself was barely able to retain any alert bases. Gli scenari pianificati solo in rare occasioni prevedevano il pericolo di aerei dirottati ed indirizzati su obbiettivi Americani, ma solo aerei provenienti da oltremare.” Rapporto della Commissione 11 settembre, 352.
Kevin Howe, “Expert Stresses Need for Intelligence”, Monterey County Herald, 18 luglio 2002. Ken Merchant, NORAD’s joint exercise design manager, ha riferito alla Commissione 11 settembre, nel 2003, che “non riusciva a ricordare nemmeno una sola volta, negli ultimi 33 anni, in cui il NORAD non abbia fatto una esercitazione di dirottamento.” Memorandum for the Record: Interview with Ken Merchant, NORAD, 14 novembre 2003.
Matt Mientka, “Pentagon Medics Trained for Strike [Sanitari del Pentagono addestrati per attacchi]”, U. S. Medicine, ottobre 2001. Sebbene questa storia sia stata rimossa da Internet, una porzione è reperibile su Aldeilis.net.
Summit sulla Sicurezza del Trasporto Nazionale, Washington, DC, 30 ottobre 2001, “MTI Report S-01-02”, Mineta Transportation Institute, San José State University, 2001.
Steven Komarow e Tom Squitieri, “Il NORAD prevedeva esercitazioni di aerei usati come armi”, USA Today, 18 aprile 2004.
Operazione Anti-terrorismo aerotrasportata si mette in moto”, CNN.com, 4 giugno 2002; Gerry J. Gilmore, “Esercitazione sponsorizzata dal NORAD si prepara per scenario più pessimistici”, Servizio di stampa dell’American Forces.

 

Punto MC-Intro: Punto generale sui leader politici e militari l’11/9

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(Nota: I riferimenti che supportano questo punto generale si trovano nelle pagine relative ai punti indicati più sotto).

Introduzione

Uno dei fatti più notevoli dell’11/9 è che i resoconti ufficiali sulle attività dei sei alti dirigenti militari e politici con un ruolo di centrale importanza l’11/9 – ruoli che li mettevano in posizione da poter influenzare il risultato degli eventi critici di quel giorno – sono contraddette da prove che suggeriscono che ciascuna di queste storie sia falsa, o per lo meno molto dubbia.

Il presidente George W. Bush (Punti MC-1, MC-2) ** Traduzione in corso **

La mattina del 11/9, il presidente George W. Bush stava visitando una scuola elementare a Sarasota, in Florida. Quando si è capito che i dirottatori stessero puntando su target di “alto valore rappresentativo,” il capo dei Servizi Segreti ha comunque consentito al Presidente Bush di restare nella scuola per altri 30 minuti, e di rivolgersi alla nazione in televisione, facendo così sapere a tutti che il presidente fosse ancora lì.

Il Secret Service è responsabile della protezione del presidente. Una delle domande ancora senza risposta, come scrive il St. Petersburg Times, e’ la seguente: “perché il Secret Service non ha immediatamente trasferito Bush in un luogo sicuro?” Il comitato dei familiari delle vittime del 11/9 ha chiesto: “Perché il presidente Bush è stato autorizzato dai Servizi Segreti a rimanere nella scuola elementare di Sarasota?”

Il rapporto della Commissione 11/9 ha vagamente detto: “Il Secret Service ci ha detto che non vedeva l’ora di portare il presidente Bush in un luogo sicuro, ma non ha ritenuto indispensabile che si precipitasse fuori dalla classe.”

Questa violazione dei protocolli suggerisce – senza provarlo – che il Secret Service, ad un certo livello, sapesse che il presidente non era in pericolo.

La Casa Bianca inoltre, durante la settimana del primo anniversario degli attacchi, ha descritto in modo incorretto la visita di Bush alla scuola, ed ha dovuto correggersi, dopo l’uscita del video di quell’evento.

Il vice presidente Dick Cheney (Punti MC-3 e MC-4)

Secondo la Commissione 11 settembre, il vice presidente Dick Cheney entrò nel PEOC (Presidential Center Emergency Operations) – dove ha organizato la risposta del governo agli attacchi – “solo entro le ore 10”, e cioè dopo l’attacco al Pentagono.

Tuttavia, un certo numero di testimoni –tra cui il il ministro dei Trasporti, Norman Mineta, il fotografo la Casa Bianca, David Bohrer, e lo stesso Dick Cheney (durante la trasmissione Meet the Press) – hanno riferito che Cheney fosse nel PEOC già prima dell’attacco al Pentagono. La testimonianza più importante rimane quella di Norman Mineta, secondo la quale Cheney ha risposto alla domanda di un giovane ufficiale, che gli chiedeva, mentre l’aereo si avvicinava al Pentagono: “Gli ordini restano invariati” La risposta di Cheney indicava che gli ordini fossero sempre validi, e la loro migliore interpretazione è che fossero ordini per i caccia di “rimanere a terra” (stand-down order).

Il Segretario di Stato Donald Rumsfeld (Punto MC-5)

Secondo il Ministro della difesa Donald Rumsfeld e il rapporto della Commissione 11/9, Rumsfeld era nel suo ufficio e non sapeva nulla dell’attacco finché non sentì l’attacco contro il Pentagono.

Tuttavia, nel suo libro Against All Enemies, pubblicato nel 2004, diversi mesi dopo la pubblicazione del rapporto della Commissione 11/9, il coordinatore del controterrorismo Richard Clarke ha detto che Rumsfeld era nel centro di monitoraggio video che si trova nel centro di supporto gestionale al Pentagono, pochi minuti dopo il secondo attacco contro il WTC, e fino a quello contro il Pentagono. Robert Andrews, Vice Assistente del Segretario alla Difesa, ha detto intanto che subito dopo il secondo attacco contro le torri, Rumsfeld è entrato nel Centro di supporto della direzione per raggiungere Clarke al Centro di videosorveglianza.

Sembra dunque che i resoconti forniti dal Ministro della Difesa alla Commissione 11/9 siano falsi.

Il Generale Myers, in qualità di Capo di Stato Maggiore interarmi (Punto MC-6)

Secondo il rapporto della Commissione 11/9 e Richard Myers, in qualità di Capo di Stato Maggiore interarmi, Myers si trovava a Capitol Hill durante gli attacchi, e non ritornò al Pentagono prima che questo fosse colpito. Questa versione dei fatti è contraddetta da numerosi testimoni:

  • Nel suo libro “Against All Enemies”, pubblicato nel 2004 dal coordinatore antiterrorismo, Richard Clarke scrive che Myers, accompagnato dal segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, si e’presentato al centro di videosorveglianza verso le 9:10 – subito dopo il secondo attentato contro il WTC (9:03) – il che significa che Myers non potesse essere a Capitol Hill a quell’ora.
  • Thomas White, il Ministro delle Forze Armate ha detto che Myers partecipo’ ad una colazione di lavoro con Rumsfeld tra le 8:00 e le 8:46 (ora del primo impatto contro il WTC)
  • Nel libro pubblicato nel 2009 dal generale Hugh Shelton – che Myers sostituiva quella mattina – si legge che Myers era al Pentagono quando l’aereo lo ha colpito.

Pertanto, sembra che la storia raccontata da Myers alla Commissione 11/9 sia falsa.

Il Generale Hugh Shelton, presidente del Joint Chiefs of Staff (Punto MC-7)

Il Generale Hugh Shelton, capo del Joint Chiefs of Staff, ha detto che la mattina dell’11 settembre era a bordo di un aereo – nominato il Spreckled Trout – in rotta verso l’Europa. Quando ha sentito la notizia dell’attacco contro il Pentagono, ha chiesto all’equipaggio di tornare al Pentagono. Secondo Shelton, furono quasi subito autorizzati a tornare negli Stati Uniti, ed atterrarono alla Andrews Air Force Base intorno a mezzogiorno, per poi avviarsi subito al Pentagono.

Tuttavia, il fatto che Shelton sia tornato al Pentagono poco prima di mezzogiorno è smentito da piu fatti :

  • Il navigatore del velivolo Spreckled Trout avrebbe dichiarato che l’aereo, non avendo ricevuto rapidamente il permesso [di ritornare indietro] ha dovuto effettuare giri di attesa sulla Groenlandia (per 2 ore) e poi altri giri sopra il Canada.
  • La traiettoria di volo indica che il Spreckled Troutsia atterrato alla base di Andrews alle 16:40.
  • Un assistente militare che viaggiava con Shelton ha detto che si sono trasferiti dalla Base Andrews al Pentagono in macchina “più avanti nel pomeriggio.”
  • Il Generale Myers ha detto Shelton e’ arrivato al Pentagono alle 17:40, ed era “di ritorno da un volo cancellato verso l’Europa.”
Il Generale di brigata Montague Winfield (Punto MC-8)

Per due anni, si è ipotizzato – ed è stato riferito alla televisione – che il generale di brigata Montague Winfield, vice direttore delle operazioni presso il Comando Centro Militare Nazionale (NMCC) fosse al suo posto la mattina del 11 settembre.

Ma nel luglio 2003, la Commissione 11/9 ha saputo che tra le 8:00 e circa le 10:00 di quella mattina, Winfield è stato sostituito – a sua richiesta, giustificando che doveva partecipare ad una riunione di valutazione degli Ufficiali dell’Aeronautica Militare – dal capitano della Marina Charles Joseph “Joe” Leidig, che era stato [solo] da due mesi assistente al Centro di Comando delle operazioni, e aveva ottenuto la sua qualifica nel mese di agosto per poter sostituire Winfield, se necessario.
Ma questa storia solleva molte domande scomode, tra cui:

  • Perché il Generale di brigata Winfield si e’ presentato alle trasmissioni di CNN e ABC nel 2002 come vicedirettore delle operazioni il 11 settembre 2001?
  • Perché il Generale di brigata Winfield non e’ stato richiamato al NMCC dopo il secondo attentato contro il WTC (che dimostrava chiaramente che l’America fosse sotto attacco) ?
  • Perché il Generale Richard Myers, che agiva in qualità di capo di stato maggiore [l’11/9], nelle sue memorie pubblicate nel 2009, descrive Winfield come l’ufficiale di servizio incaricato del NMCC durante la mattina dell’11 settembre?

Queste domande che rimangono senza risposta suggeriscono che l’affermazione secondo la quale Leidig e non Winfield fosse al posto di direttore delle operazioni al NMCC durante gli attacchi del 11/9 sia falsa – anche se in questo caso non si capisce perché il Pentagono e la Commissione 11/9 avrebbero fatto questa dichiarazione.

Conclusioni
Queste sei vicende sono diverse: due riguardano persone – Bush e Shelton – che erano in viaggio, mentre le altre quattro riguardano uomini che si trovavano a Washington. Ma tutte e sei hanno due cose in comune:

  • I sei uomini occupavano posizioni da cui potevano influenzare il corso degli attacchi del 11/9.
  • La Commissione 11/9 ha fornito per ciascuna di questo persone una versione dei fatti che viene contraddetta da una notevole quantità di elementi.

Queste sei vicende mostrano quindi una cosa notevole: è evidente che la Commissione 11/9 abbia fornito una versione falsa sulle azioni di sei alti dirigenti che occupavano posizioni che gli permettevano di influenzare il corso degli attentati del 11/9.

Questi elementi stupefacenti mostrano chiaramente la necessità di una nuova inchiesta sul ruolo di ciascun membro chiave del governo e dell’esercito l’11 settembre 2001.

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Punto MC-3: L’affermazione circa l’orario in cui Dick Cheney entrò nel
Punto MC-3: bunker della Casa Bianca

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La versione ufficiale

Il vice presidente Dick Cheney si fece carico della risposta del governo all’attacco dell’11 settembre dopo essere entrato nel PEOC (il Centro Presidenziale per le Operazioni d’emergenza), altrimenti detto “il bunker”.

La Commissione 11 settembre disse [1] che Cheney non entrò nel PEOC prima delle 10:00 AM, che fu almeno 20 minuti dopo il tragico evento che al Pentagono uccise più di 100 persone.

Le prove migliori
Il ministro dei trasporti Norman Mineta disse alla Commissione 11 settembre che, dopo che Cheney ed altri entrarono nel bunker alle 9:20 AM circa, egli sentì una conversazione tra Cheney ed un giovane, che ebbe luogo quando “l’aeroplano stava per scontrarsi contro il Pentagono.” [2]

Dopo che il giovane riportò per la terza volta che l’aereo si stava avvicinando, chiese se “gli ordini restassero invariati”, e Cheney rispose enfaticamente di si. Il Rapporto della Commissione 11 settembre, sostenendo che Cheney non entrò nel PEOC fino a molto tempo dopo che il Pentagono fu colpito, implicherebbe che lo scambio tra Cheney ed il giovane, che ovviamente può essere inteso come conferma dell’ordine di Cheney ai caccia di “rimanere a terra”, non sarebbe stato possibile.

Ad ogni modo, la testimonianza secondo cui Cheney si trovasse al PEOC alle 9:20 non solo fu riportata da Mineta ma anche da Richard Clarke [3] e dal fotografo della Casa Bianca David Bohrer. [4] Lo stesso Cheney, parlando su “Meet the Press” cinque giorni dopo l’11 settembre, riportò di essere entrato nel PEOC prima che il Pentagono fosse colpito. [5]

Il tentativo della Commissione 11 settembre di insabbiare lo scambio tra Cheney ed il giovane conferma l’importanza del rapporto di Mineta su questa conversazione.

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Note di riferimento per il punto MC-3
Rapporto della Commissione 11 settembre (2004), nota 213, p. 464 (pdf-p. 481).
911 Commission: Trans. Sec. Norman Mineta Testimony [Commissione 11 settembre: Testimonianza del ministro dei trasporti N. M.]” (YouTube: derdy).
Richard Clarke, “Against all Enemies” (New York: Free Press, 2004), pp. 2-5.
Vedi “11 settembre: Intervistato da Peter Jennings”, ABC News, 11 settembre, 2002.

 

Fonti documentali (basate sulle prove) che contraddicono

la versione ufficiale dell’11 settembre

 

La documentazione riguardante l’11 settembre può essere divisa in

  1. documenti del governo statunitense, che supportano la versione ufficiale dell’11 settembre, e
  2. la raccolta documentale emersa dalla comunità di ricerca professionale e scaturita dall’insoddisfazione nei riguardi della versione ufficiale.

 

Documenti governativi che difendono la versione ufficiale

La Casa Bianca si opponeva allo svolgimento di un’indagine sui fatti dell’11 settembre, [1] solo a seguito delle insistenze dei familiari delle vittime venne poi effettuata quasi due anni dopo l’evento. La commissione sull’11 settembre ottenne un finanziamento esiguo (costò una minima parte dell’indagine su Monica Lewinsky) e venne controllata saldamente da un insider della Casa Bianca, Philip Zelikow. [2]

Il copresidente Lee Hamilton disse che la commissione sull’11 settembre venne “programmata per fallire,” e l’allora membro della commissione Max Cleland si dimise, chiamandola uno “scandalo nazionale.” [3]

 

Il rapporto della commissione ignorò decine di fatti, [4] incluso il crollo verticale improvviso del World Trade Center 7 alle 17:21 – un edificio di 47 piani dalla struttura in acciaio che si trovava a due isolati dalle Twin Towers e non fu colpito da alcun aereo.

Il rapporto, incompleto e senza revisione paritaria (peer-review), può a malapena essere considerato uno studio basato sulle prove.

Gli altri documenti principali della versione ufficiale vennero stilati nel corso di un periodo di sette anni dal National Institute of Standards and Technology (NIST), nel tentativo di spiegare gli strani crolli verticali, simili a cadute libere, delle Twin Towers e del WTC 7. [5] L’ipotesi di una demolizione controllata non venne presa in considerazione, sebbene i pompieri presenti al momento dei crolli e alcuni giornalisti televisivi (inclusi Dan Rather della CBS e Peter Jennings della ABC) [6] ne avessero notato l’inquietante somiglianza.

Come il (primo) rapporto della commissione sull’11 settembre, i rapporti del NIST vennero pubblicati senza revisione paritaria. Alla pubblicazione della prima bozza vennero concessi 60 giorni per un dibattito pubblico, ma la maggior parte dei commenti e delle questioni importanti che ne scaturirono vennero poi quasi interamente ignorati al momento della stesura del rapporto finale. [7]

 

Dato che i rapporti del NIST non hanno ricevuto una revisione paritaria, non possono essere considerati come basati sulle prove.

 

Ricerca scientifica indipendente che contraddice la versione ufficiale dei fatti dell’11 settembre

La maggior parte delle prove più significative che mettono in dubbio la versione ufficiale è stata condensata in dieci libri ricchi di documentazione scritti dal dottor David Ray Griffin, che è stato professore di filosofia delle religioni, con un’attenzione particolare al rapporto tra religione e scienza, per 35 anni. Sia i suoi libri che i video delle sue conferenze, così come i suoi articoli online sono disponibili sul suo sito. [8]

 

Gli articoli scientifici pubblicati includono:

  •    un articolo che segnala la presenza di nanotermite nella polvere risultante dalla sette articoli comparsi a febbraio 2010 nell’American Behavioral Scientist, indicizzati in 67 database e pubblicati insieme su Crimini di Stato contro la democrazia, utilizzando i fatti dell’11 settembre come esempio principale; [10]
  •   un articolo pubblicato in The Environmentalist, “Environmental Anomalies at the World Trade Center: Evidence for Energetic Materials;” [11]
  •   un articolo, “Extremely high temperatures during the World Trade Center destruction;” [12]
  •   un articolo scientifico in replica alle leggende più comuni riguardanti i crolli del WTC; [13]
  •   59 articoli a revisione paritaria sulla fisica dei fatti dell’11 settembre, pubblicati dal 2006 nel Journal of 9/11 Studies e 67 lettere scambiate coi membri della comunità accademica; [14]
  •   9 articoli accademici pubblicati in un compendio del 2006 dalla Elsevier Science Press, che suggeriscono una complicità del governo USA in un’operazione di false flag. [15] The Hidden History of 9-11-2001 non è mai stato recensito dai media nazionali.

Altre risorse includono Morgan Henshall’s 9/11 Revealed [16] e Flight 93 Revealed; [17] due libri del professor Michel Chossudovsky, America’s War on Terrorism[18] e War and Globalisation: The Truth Behind September 11[19] e il progetto di indagine The Complete 9/11 Timeline[20]

 

Sebbene le prove che sconfessano la versione ufficiale non siano state sottoposte alle analisi sistematiche e alle linee guida caratteristiche della scienza medica basata sulle prove (evidence-based), ogni affermazione è stata o revisionata più volte in maniera paritaria o considerevolmente documentata. Tutte le affermazioni sono basate su ricerche che vengono continuamente aggiornate.

Tutto ciò qualifica questa ricerca scientifica indipendente come la raccolta migliore di prove riguardante i fatti dell’11 settembre.

Nota Questo riassunto è un estratto (leggermente modificato) di un articolo pubblicato nella rivista Information for Social Change, nell’agosto 2010. [21]

 

Riferimenti

Pete Brush, “Bush Opposes 9/11 Query Panel,” CBS News, 23 maggio 2002.
George Washington’s Blog, “Whitewash,” 17 gennaio 2008.
David Ray Griffin, The 9/11 Commission Report: Omissions and Distortions, Olive Branch Press, 2004.
Questi rapporti sono visionabili all’indirizzo wtc.nist.gov.
Niels H. Harrit et al., “Active Thermitic Material Discovered in Dust from the 9/11 World Trade Center Catastrophe” (copia di backup), The Open Chemical Physics Journal , Vol. 2 (3 aprile 2009), 7-31.
Si veda il numero del febbraio 2010. La versione cartacea era disponibile al costo di $24 richiedendola a Sage Journals all’indirizzo journals@sagepub.com, numero di telefono: 1-800-818-7243.
Kevin R. Ryan, James R. Gourley e Steven E. Jones, “Environmental Anomalies at the World Trade Center: Evidence for Energetic Materials,” The Environmentalist, 29 (2009): 56-63.
Steven E. Jones et al., “Extremely high temperatures during the World Trade Center destruction,” Journal of 9/11 Studies, gennaio 2008.
Journal of 9/11 Studies. Le lettere sono visionabili a questo indirizzo journalof911studies.com/letters.html. [lettere recenti; indice 2007-2014 -– N. d. A.]
Zarembka, Paul, a cura di, The Hidden History of 9-11-2001, Elsevier, 2006. Una seconda edizione (in brossura) è stata pubblicata nel 2008 per la Seven Stories Press.
Rowland Morgan e Ian Henshall, 9/11 Revealed: The Unanswered Questions, Carrol & Graf, 2005.
Rowland Morgan e Ian Henshall, Flight 93 Revealed: What Really Happened on the 9/11 Let’s Roll Flight? Carroll & Graf, 2006.
Michel Chossudovsky, America’s War on Terrorism, Hushion House, 2005.
Michel Chossudovsky, War and Globalisation: The Truth Behind September 11, Global Outlook, 2002.
History Commons, Complete 9/11 Timeline.