NEW YORK 9 settembre 2015 – Quattordici anni dopo gli eventi dell’ 11-9 che hanno cambiato il mondo, nuove prove che contestano la versione ufficiale vengono evidenziate da un comitato di 23 ricercatori ed esperti internazionali.

Oggi’, il “Comitato del Consenso sull’11/9” rende pubblici due nuovi punti di consenso che dimostrano una conoscenza anticipata degli attentati da parte degli organi di governo US.

Il primo punto di consenso tratta di “Able Danger”, il nome in codice per un’operazione di Intelligence di alto livello montata dai generali Hugh Shelton e Peter Schoomaker, comandanti supremi del Dipartimento delle operazioni speciali (SOCOM) della Difesa.

Able Danger aveva scoperto che l’uomo identificato come Mohamed Atta si trovava sul territorio degli Stati-Uniti fin dal gennaio-febbraio 2000, cioe’ 18 mesi prima degli attentati, mentre la versione ufficiale data il suo arrivo al giugno 2000.

Gli ufficiali hanno anche affermato che i servizi segreti non sapevano che Mohamed Atta fosse nel paese prima del 11-9, mentre una ramo essenziale dei servizi segreti statunitensi sapeva perfettamente che era negli USA da gennaio-febbraio 2000.

Malgrado questo, Able Danger e’ stata costantemente ignorata dai responsabili del governo prima degli attentati; la Commissione sul 11-9 non parla di questi elementi nel suo rapporto; e l’Ispettore generale della Difesa ha messo nel cassetto l’intera faccenda.

Louis Freeh, ex-direttore dell’FBI, definisce “stupefacente” l’affermazione della Commissione sul 11-9, la quale aveva definito queste circostanze come “storicamente insignificanti”.

Il secondo punto di consenso evidenzia il fatto che l’attacco contro il Pentagono era atteso in certi ambienti. Diverse esercitazioni militari coinvolgevano aerei che avrebbero dovuto schiantarsi contro il Pentagono, il che mostra che questo tipo di attacco non fosse affatto inatteso.

Inoltre, esistono rapporti pubblicati da diversi giornali, che fanno riferimento a numerose fonti dei servizi di sicurezza che avvertivano alti ufficiali del Pentagono e altri funzionari affinché non volassero esattamente in quel giorno 11 Settembre.

La mattina dell’11-9 il segretario della Difesa Donald Rumsfeld predisse un attacco al Pentagono. Mentre guardava le notizie dei media da New York avrebbe detto: “Credetemi , non è ancora finita. Un altro attacco è in arrivo e potremmo essere noi.”

Nel frattempo, pochi minuti dopo l’attacco e in “condizioni di traffico estremamente congestionate” l’ FBI sarebbe riuscito a confiscare registrazioni delle videocamere di sicurezza di diverse postazioni sovrastanti la sezione del Pentagono appena colpita.

Il corrispondente NBC dal Pentagono, Jim Miklaszewski, era stato avvisato da un ufficiale dei servizi segreti militari che avrebbe detto: “Se fossi in voi starei lontano dall’anello E (quello esterno del Pentagono, in cui si trovava l’ufficio della NBC) per tutto il giorno, perché siamo noi i prossimi.”

Ricordiamo che diversi punti pubblicati in precedenza da “Consensus 9/11” in merito alla conoscenza anticipata degli avvenimenti includono : il crollo del WTC 7, le prove di abuso di informazioni privilegiate, e il ruolo del Vice Presidente Dick Cheney e quello del sindaco di New York, Rudy Giuliani.

Il Comitato utilizza lo stesso metodo usato in medicina per ottenere dichiarazioni di consenso su argomenti specifici partendo dalle migliori prove disponibili. Durante questo procedimento di elaborazione, composto di 3 cicli di revisione e di feedback, gli esperti convenuti sono all’oscuro dei pareri degli altri.

In quattro anni, il Comitato del 9/11 Consensus ha pubblicato un totale di 46 Punti di prova che contraddicono la  storia ufficiale.

Fonte: 9/11 Consensus Panel   @consensus911
Contatto: www.consensus911.org/it/contatti-media/
E-mail: consensus911@gmail.com

 

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